Su Twitter, grazie alla ricerca di Mauro Cherubino è apparso un tweet relativo al testo di una delibera comunale del 2009 (vedi) che aveva questo titolo “9ª Proposta (Dec. G.C. del 23 gennaio 2009 n. 6) – Piano di intervento per la tutela e la riqualificazione del commercio e dell’artigianato nel Rione Esquilino ed aree adiacenti. Revoca delle deliberazioni del Consiglio Comunale n. 5 del 14 febbraio 2003, n. 33 del 10 febbraio 2005 e n. 18 dell’8 febbraio 2007.” Questa delibera non ci risulta che sia stata mai revocata ed è quindi presumibile che sia ancora in vigore, ma come tutti possono constatare è stata ed è continuamente disattesa specialmente in un punto che riportiamo integralmente : “c) E’ inibita l’attività di commercio all’ingrosso con o senza annesso deposito merci. Per la definizione di commercio all’ingrosso e per le relative sanzioni si rinvia a quanto stabilito dall’art. 23, comma 1 lett. a bis) e art. 32 bis della Legge Regione Lazio n. 33 del 18 novembre 1999.” Questa affermazione è di fondamentale importanza sia per il decoro del rione che per i problemi della città intera relativi al commercio abusivo. Infatti oltre ai tanti casi di degrado che puntualmente e quotidianamente vengono riportati da molti blog e dai social network, c’è un tipo di problema tipico e (quasi) esclusivo del rione Esquilino : quello dei cartoni.
Ci sono delle vie dove pullulano queste attività all’ingrosso che quasi quotidianamente scaricano quantità industrali di merce tipo borse, cinture, scarpe e altri accessori e fin dalla mattina (anche di domenica) i cassonetti e i marciapiedi sono letteralmente ricolperti di cartoni che i mezzi dell’AMA non riescono a smaltire completamente pur funzionando un servizio apposito per la raccolta specifica che passa ogni pomeriggio (risorsa pagata da tutti noi cittadini che potrebbe essere impiegata per mansioni molto più importanti). Il divieto del commercio all’ingrosso all’Esquilino e in tutto il centro storico non è un’idea balzana o improvvisata di qualche buontempone ma è un’esigenza vitale non solo per assicurare quegli standard minimi di decoro urbano, ma anche per le evidenti difficoltà tipo le vie strette, la scarsità dei parcheggi, le norme di sicurezza in tema di magazzinaggio e antincendio, tutte problematiche che mal si adattano ad una intensa attività di questo tipo. Non solo, ma avendo permesso negli anni passati che l’Esquilino diventasse una vera e propria jungla commerciale si è aperta una comodissima testa di ponte per tutti quelli che praticano il commercio abusivo negli angoli più suggestivi della città. Chi risiede nel rione vede quotidianamente un esercito di questi abusivi che la mattina viene a rifornirsi nei negozi all’ingrosso per poi raggiungere le zone di smercio o sui mezzi pubblici o addirittura a piedi vista la vicinanza (vedi Fori Imperiali, Stazione Termini, via Nazionale). Possibile che pur essendoci delle norme ben precise e delle leggi da rispettare non sia possibile porre rimedio a questo scempio ? Visto che è stato creato l’hastag #esquilinomonamour indubbiamente accattivante, vorremmo che fosse tirato fuori non solo in occasione di eventi di pulizia straordinaria debitamente pubblicizzati ma fosse tenuto ben presente anche nella dura realtà quotidiana.