"Rischio il carcere per un reato d'opinione" dichiarò dopo la sentenza, ma ora non è più un rischio, da oggi questa è una certezza; essì perchè il Parlamento ha approvato con voto segreto il provvedimento proposto dalla Lega ed appoggiato dall'Api di Francesco Rutelli, che prevede il carcere fino a un anno (in alternativa a multe da 5mila a 50mila euro) per chi diffama a mezzo stampa con l'attribuzione di un fatto preciso. "Si sono barricati dietro al voto segreto" dichiara Alessandro Sallusti "come dei rapinatori col volto coperto". Facile, dico io, approvare una legge di questo tipo senza metterci la faccia. Un altro duro colpo alla democrazia del nostro paese e lo dice anche il Consiglio d'Europa: "il carcere per i giornalisti è un grave passo indietro, invierebbe un messaggio negativo ad altri paesi” ha affermato il commissario per i Diritti umani del consiglio europeo. Senza contare che sappiamo perfettamente la terribile condizione in cui versano le carceri, si parla di sovraffollamento e del fatto che l'80% dei carcerati sono per reati minori; ora ci mettiamo pure quei "delinquenti" dei giornalisti? Sallusti ha commentato con un ironico tweet questa terribile decisione, tipica di uno stato non certamente democratico: "@alesallusti Mi sento meno solo. Con la legge approvata dal Senato a San Vittore finiremo in tanti". Ma il leghista Maroni ribatte: "non c'e' nessun rischio galera per i giornalisti ma la nostra e' stata un'iniziativa provocatoria, per far riflettere su un tema liquidato con troppa superficialità e fretta". Iniziativa Provocatoria? E da quando in qua si fanno leggi provocatorie?
Valentina Nichele