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Deliri di un omuncolo che uccise la dignita' delle istituzioni

Creato il 02 ottobre 2010 da Alessandro @AleTrasforini
DELIRI DI UN OMUNCOLO CHE UCCISE LA DIGNITA' DELLE ISTITUZIONI Ha amato definirsi in mille modi: operaio, statista, imprenditore, ferroviere e qual'altro epiteto suscettibile ad attrarre voti in cabina elettorale. Da oggi, può a buon diritto chiamarsi anche presidente bestemmiatore. Che fosse, invece, anche un presidente complottista già si sapeva. Non fa più scandalo vedere comportamenti così, fatti da questo losco individuo. Avendo demolito qualsiasi parvenza di rigore etico e comportamentale, avere un Silvio Berlusconi così non sorprende più. Non fa più effetto vedere l'inconsistenza della sua doppia (o tripla) faccia, non fa più effetto vedere l'ineluttabile malleabilità della sua finta moralità. Non scandalizza più, oltre il retorico necessario, sentire certe affermazioni provenire dalla sua figura. Divenuto nel tempo caricatura ed esaltazione dell'italiano medio, ha rivoluzionato qualsiasi buon costume e qualsiasi parvenza utile per circoscrivere il concetto di ciò che è "istituzionale". Fedele al suo trasformismo caratteriale, vende fumo e barzellette facendo mutare l'ossessione Rosy Bindi prima in "Orchidea" e poi in quello che tutti possono sentire dal video circolante in rete. Silvio Berlusconi è anche questo, oltrechè un immenso spacciatore di fumo per lo stivale miracoloso. Non a caso, forse, la sua ex-moglie Veronica Lario andava dicendo qualche mese fa che quest'uomo aveva profondo bisogno di cure. Deve essere aiutato, questo è indubbio; qualcuno va richiedendo per lui il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio, nds). E' un uomo capace di identificare Putin come "dono di Dio", è un uomo che ha come amico intimo il dittatore libico Gheddafi. Non stupisce più, neppure, questa continua ossessione per delegittimare e demolire la magistratura. Fedelmente alla sua tessera piduista, il Premier va denunciando così fortemente un apparente complotto per ridurre lo stato di attenzione nei suoi confronti. Mette in collusione i tre poteri che, quantomeno a livello teorico, hanno la sola clausola di rimanere separati. La paventata introduzione di una Commissione Parlamentare per "giudicare i giudici" (non è purtroppo un gioco di parole, nds) è l'ennesimo passo in avanti per ridurre il potere d'azione del potere giudiziario nei confronti di un corruttore. Altrettanto non a caso va, purtroppo, demolendo il giudice De Pasquale, pm che fu capace di inchiodare Mills. Diminuendo il potere di reazione delle sfere capaci di controllo sulla sua figura, può aumentare la sua capacità di azione per rimanere il più a lungo possibile fuori dalla galera. Tutto ciò alla luce del sole e, per fortuna, spiato da doverose telecamere. Tutto ciò accade, fedelmente ai dettami impartiti dal venerabile Licio Gelli al cosiddetto "Piano di Rinascita Democratica" messo in opera dalla loggia massonica P2. Ulteriori prove a testimonianza? Basta rispolverare il capolavoro di Alexander Stille, "Citizen Berlusconi"; alla voce per assumere controllo sulla stampa troviamo obiettivi già ampliamente raggiunti:
  • acquisire alcuni settimanali di battaglia; ("Il Giornale" e "Libero", nds)
  • coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso un'agenzia centralizzata; (stampa televisiva infinitamente più influenzante, come Mediaset?, nds)
  • coordinare molte tv via cavo con l'agenzia per la stampa locale;
  • dissolvere la Rai-tv in nome della libertà d'antenna ex articolo 21 Costituzione.

Andando avanti nella lettura, si notano i poli cardinali della rivoluzione democratica assegnati al presunto piano: "[...] Il piano di Gelli anticipava anche altri elementi che in seguito sarebbero diventati centrali della piattaforma politica berlusconiana: creare una repubblica presidenziale che desse molti più poteri all'esecutivo e porre la giustizia italiana sotto controllo politico per limitare l'autonomia della magistratura. [...]"

Non ci si stupisce quindi che, forte di democratica ed indiscutibile elezione, si senta autorizzato a fare "democraticamente" gli affari suoi.

Quest'uomo è, in aggiunta, distruttore di etica, responsabilità e rigore istituzionale.

Premia escort per prestazioni fuoriorario mettendole in liste elettorali, premia fedeli stuoini collocandoli a vertici di informazione manipolata.

Per Cicchitto, portavoce e Capogruppo del PdL, è inaccettabile la "pubblicizzazione di frasi dette in contesto privato."

Sono giustificazioni allucinanti, fatte in un contesto umano da un rappresentante politico.

Roba da pazzi, appunto.

La realtà, però, è che in un contesto come quello italiano, molti si interrogano sul fatto di avere un Berlusconi come causa od un Berlusconi come effetto di questa tragica realtà.

La speranza rimane nell'immaginare che l'evidente tramonto politico riscontrato in quest'uomo continui.

E' tempo che se ne vada.

Per il bene suo e dell'Italia che vuole fortemente un futuro.

Vada a bestemmiare al bar od al centro anziani, questo vecchietto 74enne.


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