Magazine Diario personale
Non ho mai apertamente parlato dei miei stati deliranti. Della mia caduta è l’unico aspetto che non ho mai approfondito troppo.
Perché in qualche modo ritenuto da me marginale un tempo ? O ritenuto riflesso di una sindrome psicotica in cui gli psicofarmaci avevano buon gioco nell’allargare lo spettro dei miei disturbi ? O forse perché ritenuto sempre da me parte essenziale del mio discorso artistico, estrema manifestazione del lato più creativo della mia identità di scrittore di talento ?
Ne parlo ora per varie ragioni la più essenziali delle quali è che tutti gli altri aspetti della mia caduta appaiono ora marginali e sotto controllo mentre il delirio talvolta emerge prepotente e si situa in primo piano causandomi dei problemi e favorendo soluzioni.
Cosa intendo esattamente per delirio ? Intendo quei momenti che possono avere durata variabile tra qualche minuto e qualche ora, episodi in cui si manifesta in me una parte irrazionale che si esprime linguisticamente soprattutto in una generazione spontanea e incontrollabile di parole e associazioni libere spesso di aree semantiche differenti, si direbbero germinazioni spontanee di sinestesie se non fosse che non c’è nulla che possa giustificarne l’accostamento se non l’urgenza di esprimerle.
Se per caso il momento delirante mi prende quando sono davanti al computer o connesso a face book l’urgenza di digitare queste frasi incoerenti si fa insopprimibile. Ora non cessa nell’esplodere del delirio una vigilanza della parte lucida, vogliamo chiamarla sana ?, della mia psiche, essa interviene a sistemare, a chiudere, spesso, questa serie inarticolata di parole accostate, di concetti assolutamente senza senso, per ripristinare su questa orda barbarica di parole, questa primordiale volontà di affermazione della parola come suono musica un ordine razionale, per sistemare e ricondurre a ragione il materiale barbarico, violento, dionisiaco.
Talvolta il delirio si manifesta all’interno di un concetto razionale che inizia in modo lucido e piano ed interviene come il pazzo che scombina tutto e allora si scatena questa lotta tra il pazzo e il sano, ad una deliberata generazione di una parola che non c’entra nulla la parte sana accosta una parola che ne neutralizza la portata catastrofica, irrazionale.
Alcuni esempi da un attacco delirante su face book (per agevolare...