Delitto a Salonicco

Creato il 15 febbraio 2013 da Filelleni

Si chiama ancora oggi via Egnazia ed era una delle maggiori strade dell’impero romano. Così grande e importante da collegare Roma con Bisanzio, le due città che si passarono il testimone di capitale del mondo. È ovvio che, se scavi sotto la strada moderna, specie a Salonicco che fu la città più importante della via, trovi i resti della via antica. Così è accaduto durante i lavori per la metropolitana cittadina, soprattutto nelle due fermate di Santa Sofia e Venizelos nel cuore della città dov’è emersa, come d’incanto, l’Egnazia d’età bizantina. A Santa Sofia è venuto alla luce persino un lungo tratto lastricato della via (oltre 70 metri) che a un certo punto si apriva in una piazza. La via era fiancheggiata da portici dove si affacciavano botteghe, come ogni via colonnata antica che si rispetti. A Venizelos, invece, si è trovato l’incrocio della via con altre due strade, a formare un quartiere di mercato che doveva essere animatissimo, a giudicare dalla ricchezza di meraviglie lì trovate. “Ogni fermata della metropolitana di Salonicco diventerà un museo”, aveva esclamato nel settembre scorso Christos Tsitouras, AD della società Attiko Metro che sta realizzando i lavori. Ma cosa intendeva esattamente, se i ritrovamenti di Santa Sofia erano già stati rimossi? A fine gennaio si è deciso di rimuovere anche quanto scoperto alla fermata Venizelos, e trasferire tutto in un’area libera fuori città che diventerà museo all’aperto. L’Associazione degli archeologi greci è subito insorta ma non c’è stato nulla da fare: martedì scorso Tsitouras e Stratos Simopoulos, direttore generale del Ministero dei lavori pubblici, hanno dichiarato in conferenza stampa che “non c’è alcuna soluzione tecnica che consenta d’incorporare le scoperte archeologiche all’interno della stazione”. È la pietra tombale su ogni residua speranza di salvare il salvabile.

Non avevamo scritto nulla finora in proposito, perché stavamo cercando di capire meglio la situazione. Abbiamo provato ripetute volte a contattare l’Associazione degli archeologi greci ma senza risultato, mentre altre persone da noi interpellate convenivano tutte con la decisione presa. Però non ci hanno convinto. Non ci hanno convinto innanzitutto i toni dei discorsi degli esponenti statali e di Attiko Metro, che traspaiono anche dai comunicati stampa e da quanto scritto nel sito web. Dove si elogia la lungimiranza della società che ha deciso di abbassare la quota dei tunnel per evitare “spiacevoli complicazioni”, come viene definita possibilità di trovare resti del passato della città. Altrove si parla addirittura di “alto rischio” di scoprire antichità, al punto che gli scavi delle stazioni, dove si devono necessariamente attraversare gli strati archeologici, erano catalogati secondo tale “rischio”: alto, medio e basso rischio archeologico. È chiaro che per loro ogni scoperta è stata una complicazione, che hanno vissuto questo importantissimo scavo urbano come una scocciatura e grave perdita di tempo e denaro.

Ma allora perché hanno deciso di far passare la metro proprio sotto la via Egnazia? Certo, avrebbero fatto scoperte eclatanti anche se il tracciato fosse stato diverso, ma forse non così importanti, non il cuore stesso della città. Gli archeologi avevano proposto un tracciato diverso, tempo fa, ma non sono stati ascoltati. Così ora hanno vissuto l’emozione unica di toccare con le proprie mani l’antica via Egnazia, per vedersela però portare via nel giro di pochi mesi. Non è la prima volta che si spostano monumenti antichi, né sarà l’ultima. Ma come si fa a spostare una strada? Messa da un’altra parte, sarà solo un pezzo di strada: un po’ di basoli accostati l’uno all’altro e nulla più. Quel che ci entusiasma ancora oggi non è vedere una via antica, ma vederla proprio dov’era secoli fa, calpestare il tracciato che tanti hanno calpestato prima di noi. Spostare una via romana è poi un doppio delitto, perché con le vie i romani disegnavano il paesaggio, pianificavano il territorio facendo percepire a tutti il loro dominio. Se sposti una via romana dal suo tracciato, uccidi non solo la via ma un intero mondo. Se sposti una via romana dal centro di una città, dov’ella entrava da protagonista per dimostrare la potenza dell’impero e il legame con Roma, uccidi l’intero mondo antico. Tutto questo si sta consumando in quel di Salonicco e dunque non ci può convincere, per quanti ragionevoli problemi ci vengano presentati. Soprattutto se pensiamo che, spostando altrove il tracciato della metro, il delitto si poteva tranquillamente evitare.

Così abbiamo subito firmato l’appello dell’Associazione degli archeologi greci per salvare la via Egnazia cittadina. E voi?

Effe



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