Delitto e castigo

Creato il 09 aprile 2011 da Patuasia

E' così poltrona dipendente che non se la fa mancare neppure in bagno!

Interessante la rubrica della Stampa: Fatti e Misfatti della storia valdostana a cura di Enrico Martinet. Si ricordava ieri la faccenda “Ciel Bleu” di Pila che vide coinvolto un politico dalla poltrona incorporata (una specie di paresi) dal nome Bruno Milanesio. A quei tempi, tempi di abusi edilizi, si indagò su speculazioni e tangenti che implicarono diversi politici e impresari (la storia è sempre quella). Si disse innocente, ma innocente non fu. Interessi privati in atti d’ufficio l’atto di accusa. Si fece un paio di annetti in carcere. A quei tempi ero una giovanissima donna e mi ricordo di lui, perché nel Quartiere Cogne si borbottava che fosse il finanziatore dei matrimoni delle numerose figlie di un calabrese che abitava lì, pur non essendo un dipedente dell’azienda omonima. Lo vidi un giorno passare sotto al mio balcone con una sposa accanto: l’accompagnava in chiesa. Vestiva lei un abito che nel quartiere non si era mai visto: troppo bello e ricco per le tasche degli operai. Noi si guardava e si borbottava, non si poteva fare altro. Mi ricordo anche  un altro personaggio menzionato nell’articolo: Giovanni Selis che a quel tempo aveva firmato il fermo di Milanesio, perché la sua auto saltò in aria proprio di fronte a casa mia, in via Monte Vodice. Selis se la cavò per miracolo, ma preferì seguire il “consiglio” e andarsene dalla Valle d’Aosta. Di questo attentato non si è mai saputo nulla. Si sa che Selis si occupava di usura e di edilizia.  Mi piacerebbe che un giorno la giustizia possa finalmente vedere la luce in questo antro oscuro e poter leggere sulla Stampa una nuova rubrica con un altro titolo: Delitto e Castigo.

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