- Sei triste?
- Un po’… Ma come lo sai?
- Te lo si legge in faccia. E poi quando sei triste metti sempre quel maglione grigio.
E fu così che scoprii di avere un indumento feticcio e iniziai a sentirmi come Linus con la sua coperta.
In questi giorni non sono successe belle cose: ho litigato con persone a cui tenevo davvero moltissimo, che stimavo e di cui mi fidavo, venendo a sapere che per molto tempo pensavano cose decisamente poco piacevoli sul mio conto.
Lo sono venuta a sapere in un modo altrettanto poco piacevole, con un fatto che come una scintilla ha scatenato un vero e proprio macello, una valanga di avvenimenti. È stato triste, ammetto che ho pianto molto per la delusione. Ma capita no?
Mi sono chiesta se avessi sbagliato veramente, se avessi mancato loro di rispetto o se, in momenti di totale sconforto, fossi io ad essere sbagliata. Credo sia abbastanza normale quando succedono cose simili.
Poi a letto, tra mal di testa e mal di gola, Franz mi ha guardata e mi ha detto semplicemente “Spegniti e dormi. Fa male, ma devi.”
Lo invidio per questo, lui può avere pensieri sospesi e complessi, ma quando si tratta di dormire riesce subito a sconnettere dal mondo e addormentarsi come un bambino.
Sapete la storia dell’Inchiostro bianco no? Io quando ho troppi pensieri non riesco proprio ad addormentarmi. Ma l’altra sera non riuscivo a togliere quella brutta nebbia dalla mia fronte... eppure avrei voluto scacciarla via con la mano come si fa con una mosca!
Poi ho capito.
Lì, accanto a quella parte della mente dove ci arrovelliamo su quotidianità barbariche e problemi di lavoro, quella parte grazie a cui in mezzo alla fronte ci s’è formata una ruga, ecco… lì accanto c’è l’Interruttore Spegnipensiero.
Quell’Interruttore è lo stesso che la Signora Ispirazione e suo marito spengono quando entrano nella tua mente, calando un telo color notte sugli altri pensieri e accendendo a giorno i prati fertili in cui amano passeggiare. Questo è quello che succede a me quando loro arrivano.
Accanto a quel grosso Interruttore, identico a quelli che ognuno ha in casa ma molto più potente, c’è una sorta di Interruttore Generale. Ecco, quello serve per i sogni: quando ci si addormenta si premono entrambi e tutta la mente s’illumina d’arcobaleno, per acclimatare tutti i prati per l’arrivo del Signor Sogno. Ma questa forse è un’altra storia.
L’interruttore Spegnipensiero, però, non serve solo a conciliare il sonno o l’Ispirazione. Lo si spegne da soli, concentrandosi, quando si vuole vedere tutto con chiarezza, comprendere i fatti e calmarsi nell’attimo esatto in cui un litigio finisce.
Così, alla fine, dopo qualche minuto ce l’ho fatta anche io. E ho dormito abbastanza bene.
La mattina mi sono svegliata e ho davvero visto tutto più nitidamente.
Che ne sarebbe stato di quei rapporti se quella scintilla non fosse mai scoccata? Probabilmente sarebbero proseguiti con inerzia, senza che io sapessi le cose terribili che quelle persone pensavano su di me. Come facevano a tenere nascoste tutti quei giudizi? Non è un problema mio. Meglio così? Ho litigato tanto con questa risposta, ma sì, per quanto faccia male è meglio così.
Non c’è cosa migliore della consapevolezza.