Quando arrivò la tele (che io detesto a tavola, molto meglio la radio o la musica scelta da chiunque dei commensali) bisognava far silenzio perchè c'era Tito Stagno che aveva sempre qualcosa da dire più interessante di te. Per forza! Tu torni dall'asilo e al massimo puoi raccontare che Suor Maria per l'ennesima volta non ti ha lasciato andare sullo scivolo e lui, tra il serio e il faceto, ti serviva su di un piatto d'argento lo sbarco sulla Luna! Concorrenza sleale, ne convenite?
E sul più bello che anche Houston aveva risolto il problema si veniva comunque zittiti: "Non si parla con la bocca piena!"
Ma santa pazienza: già non mangio niente e mi ossessioni con il fatto che non diventerò mai grande e che in Africa i bambini stanno morendo di fame (come se i miei poco affascinanti spinaci potessero risolvere il problema) ed appena metto in bocca una forchettata di qualsiasi cosa, e mi viene subito in mente di distrarmi raccontandoti qualcosa, mi blocchi sul nascere? Allora ditelo: stare a tavola è la cosa più noiosa del mondo e beccatevi Tito Stagno, beccatevi.
Ma c'è un piatto che proprio non si può mangiare con le posate ovvero i Bovo'leti o Chioccioline, graziosi animaletti che escono dalla terra dopo ogni acquazzone e che sono il terrore dei teneri germogli che crescono negli orti. Si racconta che una volta venivano preferite le chioccioline che si nutrivano delle foglie di vite ed essendo un piatto veneto non mi stupisco più di tanto :) Racconta Alvise Zorzi che "vanno mangiati prendendoli con le dita e succhiandoli, oppure estraendone il corpo molle con uno stuzzicadenti o - come fanno a Venezia coloro che amano la tradizione - con un pomo'lin, ovvero uno spillo a capocchia. I venditori ambulanti veneziani (e anche sulla terraferma, come fanno i mitici folpari di Padova e Riviera) lavano i bovo'leti lasciandoli immersi per almento due ore in una tinozza di acqua fredda e poi passandoli sotto acqua corrente. Non li gettano dentro l'acqua tiepida, ma li cuociono mettendoli sul fuoco in acqua fredda. Quando l'acqua bolle, si forma in supeficie un'abbondante schima che va eliminata. Quindi li lasciano bollire per 5' e poi li scolano, li fanno asciugare e li condiscono come riportato nella ricetta."
Bovo'leti (ricetta antica di Pino Agostini raccontata da Alvise Zorzi)
Ingredienti
Bovo'leti o chioccioline di terra o Elicidi (quante se ne vuole, ma almeno 100 gr a persona), aglio, olio evo, prezzemolo (se gradito), sale e pepe. Procedimento Lavare più e più volte i bovo'leti sotto l'acqua bollente. In una pentola capiente scaldare dell'abbondante acqua e versare le chioccioline prima della bollitura. Dal bollore lasciar cuocere per 10' coperte...perchè potrebbe anche essere che qualcuna di esse tenti di uscire dalla pentola. Scolare e lasciar raffreddare, sgocciolando, per circa un'ora. Tritare l'aglio finissimo e un mazzolino di prezzemolo fresco (se gradito): condire i bovo'leti con l'aglio, il prezzemolo, l'olio evo, sale fino e pepe nero macinato al momento. Lasciar riposare le chioccioline (magari utilizzando una vecchia terrina in ceramica puntate di verde all'interno :) per qualche ora lasciandole insaporire (funziona come le sarde in saor) e servirle fredde.