La MFW è già finita e io non ho ancora avuto modo di realizzare tutto ciò che ho vissuto.Se dovessi fare un bilancio a caldo, direi che questa settimana della moda è stata una palestra di vita.Ho capito che il tempismo e la puntualità sono tutto, anche quando una sfilata inizia quaranta minuti in ritardo.Ho visto che l'intraprendenza paga, l'arroganza e la presunzione no.Ho capito che a te, ragazzina viziata, non basta pagare diecimila euro l'anno per frequentare una scuola di moda, se poi quando ti passa accanto Suzy Menkes, chiedi a me, ragazza normale e autodidatta: "Chi è?". La passione non si compra.Ho appurato che, nonostante sia minuta e abbia le spalle strette, sono in grado di sopportare delusioni grosse come macigni.Ho imparato che chiusa una porta si apre un portone e che se il portone è chiuso a chiave, non è detto che tu non possa passare dalla finestra.Ho visto che da un no può derivare un sì; da un accredito rifiutato per assistere ad una sfilata, può derivare un appuntamento in showroom, dove posso godermi la collezione a pochi centimetri, posso toccarla, ho una pr che mi segue e mi spiega tutto. L'emozione non sarà la stessa, ma almeno evito la calca e le foto vengono bene :PHo visto che a volte lo stress che ti causano le lunghe attese e la gente che spintona viene ripagato da uno show a dir poco fantastico - grazie Philipp Plein -.Per un pr maleducato e indisponente ce n'è sempre uno gentile, presente e disponibile.Dietro ad un designer che nemmeno ti conosce, ce n'è sempre uno che si ricorda come ti chiami, che è felice di averti nel suo showroom e che ritaglia del tempo per spiegarti in primis la sua nuova collezione, nonostante la sua pr abbia finito cinque minuti prima di raccontartela.Ho dimostrato che non serve vestirsi come fenomeni da baraccone per essere fotografati fuori dalle sfilate - spero di trovare le foto che mi hanno scattato in giro per Milano! -.Ho provato piacere nel conoscere e dare un volto a persone che finora avevo sentito solo per via telematica; sono stata contenta di rivedere persone e scoprire il piacere della loro compagnia.Ho capito che in certi casi, la prima impressione è deviante; in altri casi è quella che conta.Dal vivo Kate Moss, Miroslava Duma, Karolina Kurkova, Lindsey Wixson e Chanel Iman sono ancora più belle.Anna (Dello Russo) è sempre Anna, di Dolce&Gabbana vestita.Sono stata felice di condividere la settimana della moda con alcune persone; ad altre darei volentieri fuoco XDE' più facile sopportare delusioni se c'è un amico accanto a te.L'imbarazzo e l'emozione, quando qualcuno mi riconosce per strada o mi dice "Che bello finalmente conoscerti di persona!", non me li toglierà mai nessuno.Hanno ragione a dirmi "Non farti il fegato marcio, non affannarti come gli altri, non alimentare un sistema malato", ma la passione e l'amore incondizionato per qualcosa non si spengono con l'interruttore.A chi mi dice che non capisce come possa sopportare: il richiedere decine di accrediti, i pr che non rispondono, le ore in fila, le corse per prendere la metro o il tram, il dolore ai piedi quando sei standing su 10cm di tacco... tutto per 5 minuti di sfilata, rispondo: dovreste ascoltare il battito del mio cuore, che si ferma quando le luci si spengono e poi comincia a martellare appena parte la musica e la prima modella fa la sua apparizione in passerella.Solo chi condivide il mio amore incondizionato per la moda conosce quella sensazione, quando ci sei solo tu, la tua macchina fotografica e la modella che sfila davanti a te.Se anche Massimo Giorgetti di MSGM mi ha detto di insistere e non demordere, io ci credo!Temevo che l'amarezza avesse spento tutto, invece quando Anna Molinari e Stella Jean sono uscite in passerella per salutare il parterre, mi sono messa a piangere dall'emozione. E ho capito che tutto quell'amore è sempre lì, al sicuro, intatto.Infine, ben due parrucchieri e tutte le persone che mi hanno fermato e salutato in giro per Milano hanno detto che ho dei capelli splendidi. Se permettete, me ne vanto!
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