I ragazzi del collettivo non producono opere fini a se stesse, ma riconoscendosi sostanzialmente ancora in formazione si ispirano ad artisti famosi creando a loro volta.
Federica Trojano - Omaggio a Frida Kahlo
Silvia Pesce - Dieta cromatica (Sophie Calle)
Quella del 2014 è la seconda edizione di un evento che, nel Comune di Piove di Sacco, sta cominciando a diventare appuntamento fisso. Il tema che accompagna l’esposizione di quest’anno è la Pink Art. Dopo aver studiato con molta attenzione donne artiste moderne e contemporanee, i ragazzi hanno voluto rendere personale omaggio a ciascuna delle maestre cui si sono ispirati.
Martina Benetollo- Luisiana Crawfish ( Lynda Benglis)
Celeste Dalla Libera - Energy Clothes ( Marina Abramovic)
L’elaborato finale di ciascuno di loro è un vero e proprio percorso raccontato attraverso tavole di studio e l’opera d’arte finale.
Francesca Vedovato - Would you kiss that pricess? (Kiki Smith)
Celeste Dalla Libera
COSA ABBIAMO SEGNATO SULLA MOLESKINE
- La prima cosa che abbiamo notato è l’approccio scolastico dato all'esposizione. Associare a ciascuna opera il percorso di studio che lo ha accompagnato è sicuramente un impronta data dal percorso formativo che questi ragazzi hanno ricevuto. Immaginiamo nasca in parte dalla paura di non essere capiti muovendo i primi passi in un contesto dove le proprie opere sono sottoposte ad un giudizio. E’ una mossa intelligente per evitare di essere fraintesi ma magari abbandonandola si può riuscire ad essere ancora più protagonisti di ciò che si sta raccontando.
- Le opere dei ragazzi si ispirano ad Artisti già conosciuti, ma mettono in evidenza quanto ciascuno di loro sia capace di farsi domande e darsi riposte. La maggior parte delle opere entrano in contatto con problemi sociali alla ribalta delle nostre cronache: la violenza sulle donne, le guerre ideologiche, la globalizzazione. Dietro ad ogni intervento ci sono degli interrogativi e delle prese di posizione, c’è tensione e voglia di aprire un dibattito. Questi ragazzi ci provocano con quello che hanno imparato fare a scuola: dar vita all'arte. In questo frangente i ragazzi di Mødist sono promotori di una vera e propria azione politica, dove il termine assume i contorni di un impegno portato avanti individualmente per cambiare il mondo che li circonda.
- Ci ha soprattutto colpito il grande fermento che anima questi ragazzi. Le risorse principali con cui è stata realizzata questa mostra sono soprattutto quelle individuali. Ognuno ha messo innanzitutto la propria voglia di “fare” arte. Ma a questa sono affiancate le risorse di tempo ed economiche che ciascuno ha messo disposizione della causa autofinanziandosi.