Franco Luceri. Affermare che la democrazia è migliore della dittatura, riesce a qualunque cretino: proprio perché alla democrazia, come al confetto Falqui, “basta la parola”.
Ben altra cosa invece è capire che razza di fatti: di intelligenza e onestà politica servono per impedire che i popoli governati si democraticamente, ma da cani, come l’Italia, abbiano a rimpiangere la politica dei dittatori più sanguinari del pianeta, fino a Nerone e oltre.
Machiavelli ha tentato inutilmente di spiegare che è l’utilità del fine a giustificare l’uso del mezzo, anche quando sembra improprio o inutile. Ma da quel l’orecchio, la classe intellettuale italiana non ci ha mai sentito, e continua a contestare e a imporre alla politica l’uso di mezzi si legali, ma con finalità da manicomio che puntualmente generano caos e bancarotta.
Avremmo dovuto rassegnarci da un pezzo a l’idea che non l’hanno ancora inventata la politica democratica intelligente, onesta, alle quattro stagioni, buona per governare qualunque popolo: perché le singole scelte vanno adattate come un vestito confezionato su misura, alle risorse umane, finanziarie e ambientali disponibili. Non esiste un solo mezzo democratico che sia intrinsecamente buono, e che non debba essere giustificato e avallato da una finalità sostenibile.
Un politico che si cimenta nel governo di un popolo, semina “grana”, (cioè soldi) e ha esattamente gli stessi problemi del contadino che dopo seminato il grano, deve saper curare il suo orto come un medico il paziente, e deve proteggerlo scoraggiando gli animali che arriveranno in massa a ripulirselo, predisponendo una serie di spaventapasseri e tagliole che tengano lontani i volatili e i terrestri.
Quindi, soprattutto le democrazie che sono sistemi aperti, vanno falsificate a colpi di spaventapasseri e tagliole, quanto basta per evitare che l’assalto alla diligenza da parte delle lobby, dei furbi, dei corruttori e dei mafiosi, vanifichi qualunque semina politica e renda copioso il raccolto solo di ingiustizia sociale, debito, appropriazioni, corruzioni, sfascio, anarchia, mafia e terrorismo.
Ma sessantasei anni di miope ricerca di mezzi inequivocabilmente legali per governare l’Italia e gli italiani ci hanno portato ad un passo dal baratro. Nessuno si è mai posto il problema di agganciare la legalità dei mezzi ad una finalità intelligente, tanto quel fesso di Pantalone pagava sempre e tutto a piè di lista.
Si considera autonomo qualunque mezzo legale, e pazienza se poi la finalità per cui viene impiegato è da ospedale psichiatrico; come ritenere il salario una variabile indipendente dal mercato, e il fallimento delle imprese, perfettamente funzionale alla crescita dell’occupazione: si, ma di quella pubblica da default !!!
Insomma, rincorrendo i mezzi legali, a rimorchio di giudici che sono tenuti a combattere la politica fuorilegge, non quella da manicomio, come la lotta all’evasione perfetta per istigare al suicidio gli imprenditori onesti e mettere in fuga le multinazionali, abbiamo perduto per strada la finalità machiavellica del bene comune, e ci siamo fumati in un colpo solo, popolo e Stato.
Featured image, Statua di Machiavelli, Galleria degli Uffizi a Firenze.