Magazine Talenti
Ispirata da questo post di Mr. Tambourine, stanotte ho scritto queste cose.
Mi è stato impossibile non pensare a questa musica.
***
Mi piace cucinare e mangiare, mangiare e cucinare. Quel morso con tutti gli ingredienti dentro, soprattutto quando gli ingredienti sono tanti. Mi piace la granita di vere fragole e non quella con un’oncia di sciroppo colorato.
Mi piace il gelato alle dieci e mezza di sera, guardando un film degli anni d’oro di Hollywood.
Gli episodi natalizi dei telefilm trasmessi nei mesi estivi. Mi piace prendere in giro la tizia di Paint your life e la Clerici che canta nello spot del Grand Soleil.
Mi piacciono i temporali notturni. Mi piace guardar le nuvole cambiare e trovarvi il profilo di Mufasa, ancor più che fissare le stelle. Mi piace quando ci sono sole e pioggia nello stesso momento.
Le cicatrici di vita, che ti ricordano gli errori e come superarli.
Mi piacciono le persone che hanno passato momenti veramente duri e che ne parlano con ironia. Chi dice “ci penso io” e sistema davvero le cose.
Chi ride e per sbaglio grugnisce. Chi sta agli scherzi e si vendica con altrettanti (finché la cosa non degenera).
Mi piacciono le persone che non si prendono sul serio, che se ne fregano e fanno cose imbarazzanti sotto il naso di gente snob. Chi beve per gusto e non per rincoglionirsi, chi sta sveglio per guardare l’alba.
Mi piacciono le persone che non giudicano le tue azioni per quello che hanno sentito, ma te ne chiedono il motivo. Chi guarda negli occhi e chi preferisce vivere di rimpianti che di rimorsi.
Mi piace la gente che ha il coraggio di restare e quella che ha il coraggio di partire, quelli che coltivano al meglio molteplici passioni. Chi è talmente sincero che gli leggi la verità da un’espressione.
Mi piacciono i ragazzi africani che tutti i giorni giocano a calcio nel campo sotto casa mia. Perché giocano bene, sportivamente e per il puro gusto di passare del tempo assieme, che ci sia sole o pioggia.
Mi piace il mio vicino di casa, che nonostante sia un ottantenne pazzo impreca in modo talmente originale che è impossibile non apprezzarlo.
Mi piacciono i ragazzi che non ci provano anche con le gambe dei tavoli, che pensano al futuro invece di evitarlo, che parlano a modo loro e non con frasi d’altri, che non hanno una fissa totale per un unico gruppo musicale.
Mi piacciono le ragazze che si accettano, quelle che non si vestono come squillo, quelle che non fanno le foto con la bocca a culo di gallina, quelle che quando ti incontrano ti guardano prima la faccia che i piedi.
Mi piacciono gli amici che sentono il bisogno di stare con me. La paralisi facciale da troppe risate e gli abbracci dopo un pianto. Mi piace il A buon rendere che finisce per diventare Mai, sia detto dagli altri che da me.
Mi piacciono gli amici che ti capiscono anche quando parlando ti capita di sbadigliare.
Mi piacciono i bambini talmente perspicaci e innocenti da spiazzarti con le loro affermazioni intime e reali, e quelli che mi sfidano con mille “perché?” non sapendo di aver trovato pane per i loro denti.
Mi piace vincere a Ramino buttando giù tutte le carte in una volta, facendomi mandare a cagare da tutti.
Mi piace accarezzare i gatti messi a pancia all’aria e aiutare a girarsi gli insetti che si trovano nella stessa situazione.
Gli occhi di Anthony Hopkins e di Nicole Kidman.
Mi piace andare alla spiaggia e passare tutto il tempo in acqua, uscendone quasi con le branchie. Mi piacciono le creme antiscottature, soprattutto quando non son dense come malta. Mi piace scovare il regalo giusto, e non solo per le feste comandate. I libri, il desktop e l’hard disk in ordine, l’armadio sottosopra. Prepararmi in 10 minuti. Mi piacciono i fumetti rilegati bene, i materassi grandissimi e l’istinto.
Mi piace ascoltare. Svegliarmi con Schubert e addormentarmi con Debussy.
Mi piace stare sveglia di notte e cercare un tempo e un luogo dove sentirmi a casa.
Mi piace chi fa del bene e chi se lo merita.
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