Dante Gabriel Rossetti, Lilith
Così, sempre diversa, lontana, remota, distante da tutto il resto del mondo.
Lunare quanto noi siamo terrestri, fredda come il ghiaccio nonostante la chioma di fuoco, quasi non umana.
Superiore alle nostre umane passioni, agli umori, agli amori, al trascorrere del tempo, con una pelle, un colore, un odore che non cambiano col tempo, non invecchiano, non si scalfiscono.
Sarà un vampiro, uno zombie, un'extra-terrestre?
Una strega?
E' questo che hanno sempre temuto, detto, sussurrato nell'ombra dietro di lei, per secoli. E per difendersi lo è davvero diventata, quello che le voci dicevano: una incantatrice che si compiace solo della propria immagine.
Tanto fuoco sono nel colore dei capelli.
Per il resto esangue come la sua pelle. Senza cuore, senza amore, senza coinvolgimento.
Sola.