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Delle fotografie e delle somiglianze

Creato il 25 giugno 2012 da Scribacchina

Capita, soliti lettori, che due personaggi noti rivelino tra loro improvvise, incredibili similarità.
Prendete, ad esempio, il
simpatico Max Pezzali e l’ottimo Marco Paolini.
Per entrambi, le iniziali son M pel nome e P pel cognome.
Entrambi hanno medesima chioma (e, va da sé, pure medesimo parrucchiere).
Entrambi hanno un viso che potreste spostare da destra a sinistra, come in un gioco di carte: provatevi a farlo colla foto-
collage qui sotto.

(precisiamo: mica ho preso le immagini più simili, per realizzare il collage; ve n’eran di ancor più pregnanti, ma – capirete – il copyright mica è un’opinione. V’accontenterete di queste)

Max Pezzali e Marco Paolini - sosia

Parlando di fotografie e somiglianze, vi rivelerò che la parola «fotografia» vien così tradotta, nel vernacolo delle mie parti: «sömeànsa».
Ri-italianizzata, diventa 
«somiglianza».
Curioso tutto ciò, non trovate?
Lo pensai pure io proprio ieri, quando un’amica vide una foto della sottoscritta scattata due mesi fa e fece subito notare quanto le fattezze del mio viso siano simili a quelle della di me mamma, quand’era giovine.
Immediato, il ricordo è corso ad una fotografia in particolare, scattata trent’anni fa precisi precisi, raffigurante la di me genitrice.
Ebbene, soliti lettori, in preda ad una curiosa sensazione, trascorsi la serata cercando
quella foto. E quando la trovai e la confrontai colla mia, di sömeansa, beh… mi venne un mezzo infarto.
Osservare un viso identico al mio – identico, soliti lettori, senza tema di smentita – fu un’esperienza piuttosto… come dire?…
strana.
Quasi inquietante.
Ci si sente addosso tutto il peso dell’eredità: quella fisica e quella spirituale.
Ci si sente all’interno di una linea temporale, come se la vita fosse una corsa a staffetta, nella quale ognuno fa la sua parte e lascia al successivo atleta un pezzo di sé – ch’è poi pure un pezzo di chi stava dietro.

E pensare che il testimone fisico è minima parte, se raffrontato al testimone spirituale.

Evidentemente, cari miei, il caldo mi fa sragionare.
Meglio tornar nel fresco del nascondimento e concluder altre scribacchiate, senz’altro più interessanti di questa.


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