Posted 20 febbraio 2013 in Estrema destra, Repubblica Ceca with 3 Comments
di Giorgio Fruscione e Matteo Zola
Nel panorama politico est europeo, quella dei partiti di estrema destra è una realtà comune a tutti i paesi del vecchio blocco sovietico. Ciononostante, la Repubblica Ceca va in controtendenza. Esaminando l’arena politica ceca, il punto di riferimento degli estremisti di destra negli ultimi anni è rappresentato solo da Delnicka Strana (Ds – Partito dei Lavoratori), ma nel 2010 una sentenza della Corte Suprema di Brno impose lo scioglimento del partito.
E per la prima volta nella storia moderna della Repubblica, un partito politico viene messo al bando. La decisione della Corte, su istanza del governo ceco, sancì l’immediato scioglimento per aver individuato chiari collegamenti fra i Ds e le organizzazioni neonaziste ceche. La formazione fu anche accusata di essere dietro una serie di attacchi di stampo razzista, in particolare contro i rom.
Se in Ungheria Jobbik entra in Parlamento, e già da anni è presente a Strasburgo. Se la Lega delle Famiglie, benché non nei proclami ufficiali, alimenta l’antisemitismo polacco. Se il Partito della Grande Romania, i liberaldemocratici russi di Zhirinovski, il Partito della destra croata (Hrvatska Stranka Prava), restano dei saldi punti di riferimento anche se non a livello politico, ma perlomeno sociale. Ecco che la Repubblica Ceca prova a mettere un freno.
Praga cerca costantemente di mantenere il Paese all’interno dei binari democratici.
Già, poiché la Delnicka strana ha semplicemente aggiunto un’ inquietante doppia esse “Ss” alla propria sigla, in modo da aggirare la sentenza di scioglimento e continuare a presentarsi come autentica forza politica “democratica”. Commentava così Tomas Vandas, presidente della Delnicka strana: “Se non andiamo bene come Delnicka strana ci presenteremo come Delnicka strana socialni spravedlnosti, Dsss (partito operaio della giustizia sociale)” e inoltre, “il verdetto della Corte di Brno non potrà nel modo più assoluto fermarci o distoglierci dai nostri propositi.”
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