Il governo ascolterà l’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, forse la parte politica super partes oggi più vicina agli interessi dei cittadini? Nel bene e nel male, restano i sindaci. Le istituzioni non a portata di cittadino, così pare, appaiono insensibili alla crisi economica, che viene affrontata in modo incomprensibile ai più, mentre i partiti tradizionali restano legati a schemi che appaiono quanto mai astratti. Vero che il governo sembra aver ricevuto una delega in bianco assoluta e universale: il potere esecutivo pare aver soppresso quello legislativo. I Comuni però non sono a Roma ma sotto gli occhi dei cittadini. Saranno tenuti in considerazione come meritano?
“Auspichiamo che da qui alla legge di stabilità ci sia lo spazio per rivedere questi ‘tagli’ che sono lineari e che andranno a ricadere sui servizi, perché i Comuni hanno esaurito i loro margini. Anzi molte amministrazioni sono in deficit di liquidità, ed altre hanno ricevuto meno di quanto pensavano dal gettito Imu, la situazione è drammatica. Ci pare che non ci sia solo il problema dell’Europa, ma anche quello dei Comuni e delle città dove la gente vive”. Lo dichiara il presidente dell’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) e sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, al termine dell’Ufficio di presidenza dell’associazione, riunitosi per una valutazione complessiva sul decreto spending review e sulle questioni legate all’Imu.
“Su questo provvedimento diamo un giudizio molto negativo e siamo anche sorpresi – aggiunge il Presidente – che la Camera abbia deciso di proseguire su un percorso di totale adesione al testo uscito dal Senato. Testo che – sottolinea – continua ad essere insoddisfacente perché ribadisce i tagli lineari ai Comuni, 500 milioni quest’anno e 2 miliardi l’anno prossimo e nel 2014”.
A parere di Delrio “queste riduzioni di spesa impediranno ai Comuni di erogare i servizi e di rispettare il patto di stabilità e sarà un disastro. Per questo credo che il provvedimento andasse radicalmente cambiato e ripensata la completa adesione del Parlamento alle proposte del governo, che è arrivata nonostante la nostra contrarietà”.
Il presidente dell’Anci è tornato poi sul tema del patto di stabilità il cui rispetto, a causa di continui ‘tagli’ e manovre a carico degli enti locali, diventa sempre più oneroso. “Credo che sarà difficilmente onorabile da parte dei Comuni, che lo hanno onorato sempre con grande attenzione e rispetto”, avverte Delrio. E questo “semplicemente perché il sistema si regge su entrate ed uscite e senza le entrate non si capisce come si potrà fare. A meno di chiudere i servizi comunali, cosa che – annuncia il presidente – valuteremo a settembre in tutte le città italiane”.
Gli interventi dei componenti lombardi dell’Ufficio di Presidenza:
Il Presidente Attilio Fontana: “Finito il tempo del dialogo responsabile. Sforiamo il patto di stabilità”
“Il dialogo con il governo è molto difficile quando dall’altra parte ci troviamo un ministro che ci bacchetta per mancanza di responsabilità. L’unico modo per far sedere questi signori e farli dialogare è la minaccia di sforare in modo volontario il patto di stabilità”. Lo afferma il sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana, nel corso dell’ufficio di presidenza.
Fontana avverte: “Abbiamo superato il punto di una discussione responsabile. Servono iniziative rigide, basta con il dialogo da una parte sola. I Comuni devono essere duri, qui c’è il rischio concreto che saltino tutti i conti delle amministrazioni”.
Alessandro Cattaneo: “I Comuni hanno oggettivi problemi di liquidità. Il carico dei tagli è insopportabile”
“L’incontro di oggi in Conferenza Stato-Città ha dimostrato ancora una volta che la visione dominante è quella per cui i comuni sono gli unici che devono sobbarcarsi gli oneri dei tagli imposti dal Governo”. E’ quanto afferma il sindaco di Pavia e vice Presidente Anci Alessandro Cattaneo nel corso del suo intervento all’Ufficio di Presidenza svoltosi questo pomeriggio a Roma.
Cattaneo sottolinea la difficoltà reale di molti Comuni che “hanno oggettivi problemi di liquidità”, definendo queste visione del Governo “inquietante” e le decisioni assunte “irresponsabili” perché il carico sui Comuni è ormai insostenibile. Una situazione che secondo il sindaco di Pavia deve essere resa più che palese anche con mezzi forti. Da qui la proposta “toccare la leva dell’economia e della finanza”. In sostanza “la disobbedienza amministrativa che non garantisce i saldi economici, conclude, è forse la strada per suscitare interesse e attenzione”.
Lorenzo Guerini: “Uscire tutti dal Patto di stabilità è l’unico modo per spingere il Governo al dialogo”
“C’è solo un modo che può convincere il governo a sedersi attorno ad un tavolo per dialogare veramente con i Comuni: la decisione compatta di tutti Comuni capoluogo di non rispettare più il patto di stabilità”. Lo sottolinea Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi e delegato Anci al Welfare intervenuto oggi all’ufficio di presidenza dell’associazione. Per Guerini solo se “venisse messo in discussione questo tema centrale per il suo futuro, il governo avrebbe interesse a discutere con i Comuni”. “D’Altro canto – osserva il sindaco di Lodi – l’impegno di rivedere il patto di stabilità è stata l’unica condizione che ha spinto l’Anci ad accettare i tagli impostici l’anno scorso. Ma non mi pare che su questo terreno il governo abbia onorato l’impegno”.
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