“Delusione e rabbia” degli Ultras Grigi

Creato il 18 maggio 2011 da Lapulceonline

“Sono queste le parole che riassumono il nostro stato d’animo. [...] nonostante abbiamo raggiunto, sul campo, un traguardo storico ci ritroviamo di fronte ai soliti problemi di “sopravvivenza”. Neanche una squadra che è riuscita a raggiungere un obiettivo impensabile a inizio stagione è riuscita a svegliare Alessandria. Non parliamo dei tifosi ma del mondo imprenditoriale. Nessuno è venuto in aiuto dei Grigi”. Inizia così la lettera inviata ieri pomeriggio da Orgoglio Grigio, il gruppo di tifosi dell’Alessandria calcio che più di tutti, forse, stanno soffrendo per la triste situazione in cui riversa la loro squadra del cuore.

Sono stati loro i primi a investire nella squadra: “Ci siamo attivati per raccogliere soldi, abbiamo raggiunto 2.000 euro. Si potrebbe pensare poco, in realtà se si guardano i singoli contributi è tantissimo: infatti hanno partecipato alla raccolta semplici tifosi. Ci saremmo aspettati importanti interventi dall’imprenditoria locale e, invece, a parte qualche rara eccezione siamo nell’immobilismo totale. Ci chiediamo perché”.

“Perché ci sono realtà industriali locali che, a detta dei giornali, non conoscono crisi e che non tirano fuori un euro per i grigi? Perché far calcio ad Alessandria è così difficile?” continuano, prima di fare un rapido riassunto della situazione.

“Estate 2010. A detta delle istituzioni un facoltoso gruppo torinese è pronto a rilevare i grigi. L’impegno del gruppo non riguarda solo l’acquisto della squadra ma anche la costruzione del nuovo stadio. L’identità del gruppo non sarà mai resa nota. Infatti dopo tante parole incoraggianti condite con progetti di stadio pronti a essere realizzati la cordata si scioglie come neve al sole. Il fallimento sembra inevitabile ma ecco, a pochi giorni dalla scadenze dei tempi utili per l’iscrizione, comparire Giorgio Veltroni. Viene convocata una conferenza stampa in Comune per presentare il nuovo presidente. In realtà nell’occasione c’è solo una dichiarazione di intenti e l’acquisto si concretizza, non senza difficoltà, alcuni giorni dopo. Veltroni diventa il salvatore della patria. L’intervento delle istituzioni è stato fondamentale e l’idillio tra il neo presidente e i vertici di Palazzo Rosso incoraggia la piazza a pensare positivo. Durante il campionato questo rapporto si rompe. Iniziano “accuse” reciproche. La squadra in campo ottiene grandi risultati ma gli stipendi non arrivano ormai da mesi, multe e di punti di penalizzazione si susseguono. A tranquillizzare una tifoseria preoccupata da questa situazione ci pensa il Primo Cittadino con un comunicato stampa che porta in scena, come nuovo acquirente, il signor Mongarli, che fa subito dichiarazioni importanti e impegnative. Dice di voler acquistare la squadra a ogni costo, parla di premi promozione in caso di serie B, presenta addirittura il futuro organigramma. La tifoseria è un po’ scettica considerando i precedenti del signor Mongarli (Torino, Parma, Ivrea) ma il forte legame con le istituzioni spinge all’ottimismo: sembra difficile pensare che dopo essersi esposti così tanto i vertici di Palazzo Rosso possano rischiare una figuraccia che potrebbe avere ripercussioni, per loro, di ben più ampio respiro. E infatti una settimana fa viene trovato l’accordo tra Mongarli e Veltroni e il passaggio di società appare ormai scontato: l’imprenditore di Alpignano parla già come nuovo presidente e il dubbio che qualcosa possa rovinare tutto rimane lontano”.

Il resto è storia delle ultime 48 ore. Il mancato accordo, i due punti di penalizzazione. E i tifosi sono stanchi: “Siamo stufi di aspettare e seguire voci “di corridoio” che sostengono sempre ci sia una soluzione positiva dietro l’angolo anche in questo momento. Ci limitiamo a guardare i fatti e lasciamo ai tifosi le opportune considerazioni. Siamo stufi di diventare esperti di materia giuridica o fallimentare per stabilire se le colpe sono di Veltroni o Mongarli. Il prossimo anno l’Alessandria avrà due punti di penalizzazione non si sa in quale campionato, ma soprattutto a oggi non ha un presidente. Non possiamo considerare presidente chi non paga stipendi da 5 mesi, che “sequestra l’incasso ogni domenica” (sempre che non sia pignorato per debiti pregressi) e che non paga le spese di trasferta (se non fosse stato per iniziative private la squadra non sarebbe andata nè a Salerno nè a Monza). Per noi tutti gli attori coinvolti sono responsabili di questa situazione. Non vogliamo neanche entrare nel merito di chi ha più o meno responsabilità. La cosa di cui siamo certi è che, a certi livelli, non possiamo immaginare che si possa parlare di ingenuità: si tratta di operazioni che portano centinaia di migliaia di euro e chi è coinvolto non può permettersi di essere ingenuo. Non succede in nessun settore figuriamoci in un mondo, come quello del calcio, dove a fare strada sono le persone con pochi scrupoli. Gli unici ingenui in questo “squallido teatrino di provincia” sono i tifosi, presi in giro per l’ennesima volta. Adesso basta!”.


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