Per coloro che aspettavano il mio preannunciato articolo, manterrò la mia promessa di parlare di come il mental coach motiva al meglio gli atleti nel prossimo, perché oggi la mia attenzione è rivolta all’attualità.
In questi giorni le vicende delle scommesse sul calcio e le ultime esperienze in mental coaching mi hanno portato a fare delle riflessioni su cosa può scatenare un comportamento distorto nel mondo dello sport: le partite truccate, l’uso di doping, anche semplicemente campioni “scoppiati”, che non hanno retto perché “qualcosa” li faceva vivere male… non mi sembra il caso di fare nomi ma chiunque appassionato di sport può avere a portata di mano numerosi illustri esempi.
Si sta svolgendo in questi giorni il seminario avanzato che riserviamo ai coach che vogliono specializzarsi nello sport coaching: “Licensed Sports Performance Coach Seminar”. Oltre ai ben noti trainers di eccellenza e mental coach del team Ekis Sport Alessandro Mora e Pasquale Acampora, a guidare il corso c’è stato un importante trainer e sport coach di portata internazionale, Anders Piper.
Questa settimana si svolgerà la seconda parte del corso, ma già nella prima parte ci sono stati infiniti spunti che mi hanno portato ulteriori chiavi di lettura per la mia attività di mental coach.
In particolare oggi voglio parlarti di un argomento che al seminario è stato affrontato, e che si riconduce alle mie riflessioni di cui sopra.
Cosa può mai rendere infelice un campione? Cosa lo fa cambiare nei comportamenti fino a voler prendere condotte controproducenti? Cosa fa sì che ad un certo punto vincere onestamente non sia sufficiente?
Uno dei motivi per cui un campione, anche molto affermato può “dare di matto” è il disallineamento tra obiettivi, valori e convinzioni.
In altre parole, queste persone stanno perseguendo o hanno perseguito un obiettivo senza tener conto che questo obiettivo è in disaccordo ad esempio con quello che è più importante ottenere per la loro vita in generale (valori), non solo nell’ambito sportivo, e/o ha delle proprie convinzioni personali che vanno in conflitto con quello che vogliono ottenere.
A proposito di valori, tempo fa ho lavorato con un allenatore che amava il suo lavoro, in cui tecnicamente è sempre stato molto bravo e riconosciuto, ma emozionalmente non riusciva a gestire alcuni aspetti del suo ruolo di allenatore, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con i mass media ed i tifosi. Questa persona aveva rinunciato a diversi incarichi prestigiosi perché al solo pensare di tornare ad allenare soffriva di attacchi di ansia, si chiudeva in casa, spegneva il telefono.
Questo è accaduto anche perché una parte della sua natura, quella appassionata e talentuosa è stata frenata e addirittura bloccata da un’altra parte, quella relativa a ciò che lui riteneva giusto e sbagliato, importante o meno, nel suo lavoro.
In altre parole, come persona lui aveva dei principi, dei valori, che non coincidevano con la realtà lavorativa che quotidianamente si trovava ad affrontare.
Oppure, parlando di convinzioni, ti è mai capitato ad esempio di conoscere il classico talentuoso, che gli riesce tutto facile? Se ad esempio la sua convinzione è che non ha bisogno di allenarsi perché tanto è bravo di natura, tipicamente otterrà dei risultati discontinui, a volte facendo performance eccezionali, a volte deludenti. Queste classiche “stelle mancate” potenzialmente potrebbero arrivare nell’olimpo degli sportivi, ma alla fine a causa di una convinzione che li limita potrebbero non saper sfruttare e gestire il loro potenziale, perdendosi grandi opportunità.
Pensa quindi a quegli sportivi che fanno uso di doping o che falsano l’andamento della gara che tipo di valori e convinzioni possono avere!
In mental coaching ci sono diversi modi per lavorare su valori e convinzioni. Il primo passo è comprendere quanto questi sono allineati con il tuo obiettivo sportivo.
Se stai facendo il tuo sport con passione, ci dai tutto te stesso da un lato, ma dall’altro senti che a volte c’è qualcosa che stona, o la motivazione spesso se ne va, o senti discontinuità in quello che fai, o senti che non riesci ad accettare alcuni aspetti di esso, uno dei primi check da fare è proprio questo.
Per permetterti di avere maggiore consapevolezza in questo senso, ti propongo un breve esercizio sui valori, lo stesso che abbiamo proposto al corso Licensed Sports Performance Coach qualche giorno fa.
Segui questi passi:
- pensa al tuo prossimo obiettivo sportivo (il più importante per te), immagina come starai e come cambierà la tua vita quando lo avrai raggiunto;
- poi, pensa ai 5 valori più importanti per te (nella tua vita in generale);
- fai un confronto tra questi ed il tuo obiettivo: i tuoi valori ti permettono di perseguire il tuo obiettivo o c’è qualcosa che va in conflitto?
Ad esempio, vuoi fare il giro del mondo in barca a vela in solitaria, ma poniamo che il tuo valore principale sia la famiglia. In questo caso c’è contrasto tra valore e obiettivo, sta a te con consapevolezza capire se puoi riuscire a coniugare le due cose o persino arrivare a rinunciare al tuo sogno sportivo. Il tuo mental coach ti può aiutare anche a fare valutazioni di questo tipo.
E tu cosa ne pensi? In attesa dei tuoi commenti, ti saluto. Al prossimo articolo!
Di Silvia Pasqualetti