Cose pese...
Nella ricerca di un potere giusto per la sua kallipolis, Platone critica sia il sistema di potere democratico, sia quello oligarchico. La democrazia, diceva ne La Repubblica, si riferisce ad un governo d’incompetenti e inabili, di masse intellettualmente minorenni che avrebbero bisogno di una guida che dica loro cosa fare per sgravarle così da tutte quelle responsabilità che non vogliono assumere individualmente. Più che una critica tout court, l’immagine disegnata da Platone in tempi non sospetti sembra invece una profezia. Il cittadino, quello formatosi alla scuola del guazzabuglio plebeo, delega perché non se la sente di possedere potere (nemmeno quello alla proprietà su sé stesso – della serie: ti voto, adesso crucciati tu, io non ho tempo per pensare alla risoluzione dei problemi, meglio se “concreti”, ché debbo de-vertirmi – Da ogni potere deriva infatti anche una responsabilità, per dirla col "democratico" Spiderman). A quel cittadino servono quindi pastori, meglio se zelanti, condottieri (conductor-dux/ducis) e non rappresentanti!
Vedremo, a stretto giro di orologio, se proprio il popolo greco smentirà la pessimistica visione sul molliccio individuo democratico contemporaneo... Dopo aver negoziato coi vertici dell’Eurogruppo/BCE/FMI e coi creditori “con le spalle al muro e in condizioni di asfissia”, il Presidente Tsipras ha indetto, col beneplacito del Parlamento, un referendum sulle misure da prendere verso i creditori internazionali (si tratta, in definitiva, di scegliere sul fallimento o meno dell’Ellade e sulla sua eventuale uscita dall’Euro… chissà se qualcuno spiegherà al popolo greco che la Germania è fallita tre volte, anche per ovvi motivi, nel corso del novecento?).