Dendera, o Lunet, come la chiamavano gli antichi egizi, è una località famosa per la presenza di un complesso di templi fra i meglio conservai fra quelli arrivati fino ai giorni nostri. Costruito su una superficie di oltre 40.000 metri quadri, il tempio risale al 2250 avanti Cristo, anche se i lavori più importanti vennero svolti in epoca tolemaica. La versione che conosciamo noi è esattamente quella costruita attorno al 360-300 avanti Cristo, ed è dedicato alla dea Hathor.
Il tempio di Hathor
Fu il primo direttore del museo del Cairo, Auguste Mariette, a scoprire casualmente alcune cripte nel tempio, cripte affascinanti per la presenza di numerosi bassorilievi di grande livello artistico, ma non solo. Uno di questi bassorilievi, venuto casualmente alla luce quando alcuni ladri asportarono parti del rivestimento della cripta, fa arrovellare gli studiosi sin dall’epoca della sua scoperta; il motivo è la presenza, su di esso, di una strana raffigurazione.
Vi è inciso, infatti, un sacerdote che sembra sostenere ( ma la prospettiva rende difficile l’interpretazione) una strana forma oblunga, simile ad una valvola di quelle che anni addietro erano contenute nei televisori; allo strano oggetto è collegato un corsone, un cavo che è allacciato all’oggetto e che scompare nello stesso, coperto nella parte dell’innesto da una specie di fiore a tre protuberanze; all’interno dell’ovale deformato c’è una raffigurazione stilizzata di un serpente, che parte da un lato dell’oggetto fino ad arrivare alla sua fine.
L’incisione del mistero
Sotto l’oggetto, due figure contrapposte sono inginocchiate con le mani tese, mentre, sulla destra, un’altra figura da le spalle alla coppia e guarda in un’altra direzione. Il bassorilievo non ha alcun precedente, fra quelli conosciuti, nella cultura egizia. Ed è questo il primo mistero; come mai fra tutto quello che abbiamo ritrovato, questo bassorilievo non è mai stato più replicato? Inoltre: qual è la ragione dell’utilizzo di una raffigurazione così stridente con la realtà, ossia senza alcun riferimento conosciuto con essa?
Gli studiosi che ebbero occasione di vedere il bassorilievo subito dopo la scoperta, pur stupefatti dal ritrovamento elaborarono una teoria; l’oggetto era un fiore di loto, e il serpente la raffigurazione primordiale della vita che sboccia da esso; quello che sembra un cavo altro non sarebbe che la raffigurazione stilizzata della colonna vertebrale di Osiride, e il tutto rimanderebbe ad una cerimonia collegata alla costruzione del tempio. L’interpretazione che gli studiosi ne danno sembrerebbe quindi smentire qualsiasi ipotesi misteriosa legata alla scoperta di apparecchiature elettriche o di fenomeni legati all’elettricità nell’Egitto antico.
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