Un caso che sembrava essere chiuso. La strana morte di Denis Bergamini, morto nel 1989. A dare la notizia Lo scrive il Quotidiano della Calabria facendo riferimento ad una perizia redatta nel 1990 dal medico legale Francesco Maria Avato e che, secondo il giornale, venne ignorata dai magistrati che all’epoca svolsero l’inchiesta sulla morte di Bergamini.
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I fascicoli della morte di Bergamini stava per essere archiviato ma Francesco Maria Avato, il medico legale ferrarese che un mese dopo la morte del giovane centocampista venne incaricato di effettuare l’autopsia eseguita nel cimitero di Boccaleone sulla salma ha lottato per far conoscere la verità.
In campo viene messa una falsa pista di suicidio ovvero Denis viene travolto da un camion lungo la statale 106 jonica e, secondo la testimonianza della fidanzata, che era insieme a lui, si suicida facendosi travolgere dal camion.
Quello che invece ha sempre attestato Avato, è che il corpo non aveva segni di trascinamento sebbene Isabella Internò che in tutti questi anni, non ha mai cambiato di una virgola le sue dichiarazioni. Ora spunta chi accredita le tesi di Avato ed è Roberto Testi, docente di criminalistica all’università di Torino e direttore della medicina legale di Asti, cui la procura di Castrovillari ha affidato la perizia sui reperti biologici di Bergamini, conservati perfettamente a Ferrara, dove ancora Avato lavora. Testi al Quotidiano della Calabria dichiara: “non abbiamo scoperto la luna, era già tutto scritto nella perizia di Avato”.
Nessuno l’ha letta o chi l’ha letta l’ha ignorata volutamente, chiudendo in un cassetto la verità e la giustizia. Perché nel lavoro del prof Avato non c’è spazio per l’ambiguità: Bergamini, quando fu sormontato a bassa velocità dal camion, era già già morto.
Così si spiega perché il corpo era prono e non supino, così pure perché, straordinariamente, il capo, le braccia, il torace e le gambe di Denis fossero intatte. Idem per gli indumenti indossati, per le scarpe e l’orologio. Senza strappi nè macchie.
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Eppure ci sarebbero i testimoni chiave ovvero la Internò e il camionista Raffaele Pisano assolto per l’omicidio colposo del calciatore di Boccaleone . Se Denis era già morto quando il camion l’ha calpestato schiacciandogli il bacino, Pisano e Internò mentono. Pisano è un altro giallo infatti per 20 anni è stato dato per morto, ma non è morto vive a Rosarno .
Se per anni si è creduto che Denis potesse essere un corriere della droga adesso dopo le ultime indagini sulla vettura si scopre che no, nessuna droga veniva trasportata. Forse dietro alla morte di Denis vi è una vendetta per questioni legate a fatti sessuali e ad una relazione sentimentale che Bergamini avrebbe pagato con la morte.