Voleva scrivere Elmo, il nome del pupazzetto che le piace tanto
Cento domande all’ora. Cento volte la parola mamma sussurrata, supplicata o urlata. “Mamma, dov’è il mio puzzle?”, “Dove sono i colori?”, “Dov’è la mia lavagna?”, “Mamma facciamo il pane? Facciamo la pizza? I dolci di Carnevale?”. Il punto interrogativo è persino superfluo quando le sue domande sono maschere di accorati imperativi.Con il cipiglio strategico della concentrazione osserva e incastra, una dopo l’altra, tutte le tessere che ha ordinatamente sparso sul divano mentre io beatamente mi bevo la sua singolare duttilità mentale.Arcobaleni di colore cascano giù dalle sue dita e riempiono sagome impuntate di bianco e di nero. Oggi il rosso è il suo colore preferito. Ieri era il verde. Tutto scorre, come le nuvole leggere nel cielo della sera.Ripassa a voce alta insieme a me, le lettere dell’alfabeto e scintille di trionfo le attraversano gli occhi mentre legge le paroline più semplici A-PE, A-U-TO. Non si accorge nemmeno che sono ingolfata di emozione, il suo sguardo incantato, incollato alla lavagna. Athena Giada si arrampica sul bordo del divano per condividere questo momento felice, gronda sorrisi così liquidi che potrei persino girarli con il cucchiaino e offre il suo manesco contributo riempiendosi la bocca di lettere dal dorso magnetico. “No, no Athena Giada” la implora la mia bimba grande “questo è un gioco da grandi” e per distrarla le allunga il primo pelouche a portata del suo braccio.Il tavolo, la bilancia, la spianatoia. Le sue ginocchia premute sulla sedia, le maniche arrotolate in modo spiccio fin sopra al gomito. La fretta di cominciare subito, di affondare le mani nell’impasto.Facciamo il pane. Farina, acqua, olio, eccetera. Facciamo la pizza. Farina, acqua, olio, eccetera.Facciamo i dolci di carnevale. Farina, uova, burro…. “No, mamma, il burro no”. “Sì che ci va, amore mio”. “No mamma, il burro non c’è nella ricetta”. Mi sventola davanti agli occhi un foglio di carta su cui ha scarabocchiato la lista degli ingredienti.“Sì” “No” “Sì” “No”. Finisce che lo aggiungo di nascosto. Dentro. Dentro casa. Fuori.Fuori la solita pioggia sussurra contro i vetri. Acqua che si aggiunge all’ acqua, che traboccano il vaso, i sospiri e i fiumi.Fuori la primavera si fa strada dall’interno e disorienta questo bizzarrissimo inverno. Fuori un solo giorno di neve, tambureggiante come una liberazione, ha fatto battere forte il cuore delle mie tre bambine. La terza sono io. Fuori la solita catena di montaggio umana scorre al solito. Fatta di carne e di sogni incorniciati dall’alone ambrato dei lampioni, dalla nebbiolina del mattino, dai dodici rintocchi del mezzogiorno.Fuori il linguaggio escrementale degli arrabbiati, dei delusi, dei rassegnati. Parole a mezz’aria, tra la tazzina macchiata di caffè e le pagine dei quotidiani imbrattati per lo più di politica.Fuori le persone che hanno smesso l’arte di parlarsi, che forse non l’hanno mai fatto, che rimangono indecifrabili soprattutto a loro stesse, che si accontentano dei mugugni e del rumore di sottofondo.Fuori le prime margherite, arabeschi tra le aiuole. Lei me ne allunga tre. Quel suo sguardo dolce mi spettina. Dentro. Fuori. “Sono per te mamma”.*********************************Ecco le nostre sfrappole, la passione di Alice Ginevra, così come tutti i dolci di Carnevale che solo a sentirli nominare le si illuminano gli occhi. Dobbiamo confessare che una l'ha mangiata anche Athena Giada.
SFRAPPOLE DI CARNEVALEIngredienti:
400 g di farina 002 uova55 g di burro a temperatura ambiente60 g di zucchero1 bustina di vanillinaanice (circa 50 g ovvero il corrispettivo del peso di un uovo)la scorza grattugiata di mezzo limone non trattatozucchero a velo per decorareolio di arachidi per friggere
Versiamo sulla spianatoia la farina a fontana, al centro aggiungiamo le uova, l'anice, la vanillina, lo zucchero, la scorza di limone, il burro lasciato sciogliere a temperatura ambiente.
Lavoriamo con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo e abbastanza sodo. Eventualmente aggiungere farina.Lasciamo riposare il nostro panetto in frigorifero, avvolto nella pellicola trasparente, per circa 30 minuti.Lo dividiamo in tanti piccoli panetti che andremo a tirare con la macchina della pasta, ottenendo tante sfoglie sottili.Con la rotella dentata ricaviamo dei rombi che friggeremo in olio ben caldo. Appena assumono un colore leggermente dorato li andiamo a scolare su carta assorbente.Cospargiamo con zucchero a velo e portiamo in tavola. Golosissime!