La notizia della condanna definitiva per Jafar Panahi e soprattutto l'entità della pena, prima di indignare, lasciano senza parole. Sarà per questo che le reazioni sono arrivate in ritardo e che solo oggi si registrano le solite petizioni via mail e via Facebook, sulla cui utilità purtroppo non c'è troppo da sperare. La cosa che mi colpisce di tutta questa triste storia è l'accorgersi d'improvviso che il mondo che credevamo di esserci lasciati alle spalle in realtà è ancora presente e lotta contro di noi. O, più semplicemente, lotta in casa propria e va dritto per la sua strada. All'Iran non gliene frega una mazza se Panahi è un grande regista e se a questo punto Offiside rimarrà il suo ultimo lungometraggio. E non gliene frega una mazza nemmeno delle petizioni dell'associazione dei cineasti francesi: quella è loro idea di Stato e quella portano avanti senza preoccuparsi di ciò che pensano o fanno all'estero. Non diversamente da quanto succedeva in URSS anche solo una trentina d'anni fa, per quanto ora quel mondo ci sembri fantasioso e in un film come Il concerto la censura artistica venga raffigurata come un ricordo sbiadito. L'aver vinto la Guerra fredda ha portato l'Occidente a credere di essere immune dalla Storia: se l'11 settembre era come un gigantesco promemoria collettivo, eventi come la condanna a sei anni di reclusione per Panahi, più il divieto per altri venti di dirigere, scrivere e produrre film, viaggiare e rilasciare interviste all'estero e nel suo paese, funzionano come piccoli ma inesorabili post-it sulla bacheca dei nostri privilegi che continuiamo a considerare naturali.
Magazine Cultura
La notizia della condanna definitiva per Jafar Panahi e soprattutto l'entità della pena, prima di indignare, lasciano senza parole. Sarà per questo che le reazioni sono arrivate in ritardo e che solo oggi si registrano le solite petizioni via mail e via Facebook, sulla cui utilità purtroppo non c'è troppo da sperare. La cosa che mi colpisce di tutta questa triste storia è l'accorgersi d'improvviso che il mondo che credevamo di esserci lasciati alle spalle in realtà è ancora presente e lotta contro di noi. O, più semplicemente, lotta in casa propria e va dritto per la sua strada. All'Iran non gliene frega una mazza se Panahi è un grande regista e se a questo punto Offiside rimarrà il suo ultimo lungometraggio. E non gliene frega una mazza nemmeno delle petizioni dell'associazione dei cineasti francesi: quella è loro idea di Stato e quella portano avanti senza preoccuparsi di ciò che pensano o fanno all'estero. Non diversamente da quanto succedeva in URSS anche solo una trentina d'anni fa, per quanto ora quel mondo ci sembri fantasioso e in un film come Il concerto la censura artistica venga raffigurata come un ricordo sbiadito. L'aver vinto la Guerra fredda ha portato l'Occidente a credere di essere immune dalla Storia: se l'11 settembre era come un gigantesco promemoria collettivo, eventi come la condanna a sei anni di reclusione per Panahi, più il divieto per altri venti di dirigere, scrivere e produrre film, viaggiare e rilasciare interviste all'estero e nel suo paese, funzionano come piccoli ma inesorabili post-it sulla bacheca dei nostri privilegi che continuiamo a considerare naturali.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Luglio 2015: anteprima Freddo come la pietra di Jennifer L. Armentrout
Sta per arrivare il secondo capitolo della Dark Element Series a firma Jennifer L. Armentrout per Harlequin Mondadori. Freddo come la pietra è il seguito di... Leggere il seguito
Da Erika
CULTURA, LIBRI -
The Green Inferno – Nuovo trailer e conferma della release italiana per il 24...
Nessuna buona azione resterà impunita. Così recita il nuovo trailer italiano di The Green Inferno, film diretto da Eli Roth, che non altro che è un omaggio al... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Segnali di fumo: Draghi e fine del mondo
Altro trittico di segnalazioni libresche. L’obiettivo è il medesimo dello scorso anno, in questa stessa stagione: indicarvi un po’ di buone letture da gustarvi... Leggere il seguito
Da Mcnab75
CULTURA, LIBRI -
” Stella cadente ” il nuovo singolo di Paola Ferrulli
In radio il nuovo e interessante singolo di Paola Ferrulli Nonostante la sua giovane età Paola Ferrulli ha già un importante background e sicuramente un nome no... Leggere il seguito
Da Giovanni Pirri
CULTURA, MUSICA -
Chi ricatta chi?
La diciottesima edizione del Lucca Summer Festival sta per cominciare, però pochi giorni fa la città che, volente o nolente, lo ospita si è animata in seguito... Leggere il seguito
Da Marvigar4
CULTURA -
IL BOOM: neonata band di 4 elementi che punta a coniugare il jazz alla musica...
Dieci brani originali, scritti interamente da Eugenio Ciuccetti per i testi e da Raffaele Rinciari per le musiche, in cui si mescolano ritmo e poesia, ironia e... Leggere il seguito
Da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA -
Pavimenti laminati: tutto quello che c’è da sapere
La sostituzione di un vecchio pavimento a piastrelle con una superficie in legno rappresenta un'esigenza estetica comune, spesso dettata dalla necessità... Leggere il seguito
Da Nicolasit
LIFESTYLE




