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Dentro le borse delle donne

Da Bartleboom
Era un omino con gli occhiali sul naso e l'autunno nell'anima Isaak Babel'.
Specie gli occhiali sul naso gli davano un complesso di inferiorità nei confronti della vita a Odessa. Non si sentiva abbastanza gradasso e sfrontato per stare alla pari con gli urlatori del mercato, con i briganti della Moldovanka, con gli operai del porto.
All'inizio della sua attività di scrittore un giorno andò a visitare Gorkij, il nume tutelare degli scrittori russi in quegli anni. Gorkij gli disse che aveva talento, ma doveva mettersi per strada e conoscere la vita.
Questo Babel' lo fece, coi suoi occhiali sul naso e l'autunno nell'anima. Però lo fece.
Frequentò le bettole di Odessa, il giro delle prostitute, la malavita ebraica della Moldovanka, e poi si fece arruolare nell'Armata a cavallo di Budenny, come corrispondente di guerra. Da lì nacquero i racconti della Konarmija, che tanto fecero infuriare Budenny e resero famoso Babel'.
Che poi non smise mai di essere curioso del mondo e delle storie infinite che vi scovava.
Non amava parlare di letteratura, Isaak Babel'. Chi voleva parlare con lui gli doveva portare in dote lo spunto di una storia, qualcosa che sapesse di vita e di un qualche sapore.
Ogni volta che incontrava una donna le chiedeva, con tutta la cortesia e la timidezza dei suoi occhiali sul naso, se poteva curiosare dentro la sua borsa. Tirava fuori tutto il contenuto della borsa e osservava attento. Diceva che non si trova un posto che contenga così tante storie come la borsa di una donna.
E poi se ne tornava a scrivere i suoi racconti, con gli occhiali sul naso e l'autunno nell'anima.

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