Hai voglia a rimboschire il tuo patrimonio di alberi e piante quando alle spalle c’è chi specula su quelle operazioni tagliando tutto ciò che è verde. La mafia del legno è l’ultima frontiera della illegalità e del furto non solo sul Gargano.
Questo l’assunto di una operazione della Forestale che al fenomeno ci ha laorato per oltre un anno giungendo a cconclusioni allarmaneti: c’è una organizzazione specializzata sul Gargano che specula sul patrimonio boschivo, taglia indiscriminatalenti anche alberi di alto fusto.
Oltre 200 agenti del Corpo Forestale dello Stato impegnati, 74 pattuglie impiegate, 450 turni effettuati e 32mila euro di sanzioni amministrative comminate. Sono solo alcuni dei numeri di una vasta operazione effettuata in tutta la provincia di Foggia per contrastare l’insidioso e atavico fenomeno dei furti di legname operati sul Promontorio gaganico.
Dell’esistenza di una banda di criminali del verde si era avuto solo un sospetto fino a quando le indagini non ne hanno accertato l’esistenza attraverso una serie di elementi probanti.
La storia è antica: sul Gargano opera una vera e propria associazione a delinquere che, attraverso l’azione di alcune ditte boschive compiacenti e senza scrupoli, sottopone questo territorio a continui e ripetuti tagli di alberi in modo irrazionale e abusivo, distruggendo così enormi quantità di boschi di proprietà di privati e di enti pubblici e devastando paesaggi unici nel loro genere. Un fenomeno, quindi, che sembra configurarsi sempre più come attività illecita organizzata e sistematica, che danneggia il territorio da più punti di vista: “ne danneggia la funzione identitaria (il Gargano senza la foresta non è più il Gargano) – spiega il comandante provinciale Angela Malaspina – ne compromette la funzione turistica ed economica e, soprattutto, quella di difesa del territorio dal rischio idrogeologico”.L’operazione “L’urlo della foresta” – così come è stata battezzata – per sottolineare, appunto, la gravità del fenomeno dal punto di vista ambientale – è stata avviata dal comando regionale di Bari, d’intesa con il comando provinciale di Foggia e il coordinamento territoriale per l’ambiente del Gargano.
da La Gazzetta del Mezzogiorno