Magazine Società
No, il depistaggio di Meotti è una fetecchia. Direi che Massimo Introvigne ne abbia confezionato uno assai migliore per mettere in ombra la matrice cristianista di Breivik: dice che è “massone”, e sì, cristiano forse, ma “cristiano culturale”, d’un cristianesimo più “pagano” che protestante o cattolico. Breivik “vaneggia”, certo, ma Introvigne è costretto a concedere che c’è un metodo in quel vaneggiare, perfino un sistema, e con grande abilità mette in risalto tutto ciò che lo fa marginale a un’area culturale della quale è senza dubbio figlio, perché è naturale che oggi imbarazzi la famiglia. “Matrice cristianista”, dicevo, e naturalemente devo spiegare cosa intendo dire col termine cristianista. Ricorrerò alla definizione che ne ha dato chi coniò il termine, il vaticanista Lucio Brunelli, giusto dieci anni fa: “Un nuovo genere di cristiani s’aggira per l’Europa. Sono i cristianisti. Ne circolano varie specie, alcuni indossano la tonaca, altri giacca e cravatta. C’è la versione aristocratica e quella scapigliata. Ma in comune tutti i cristianisti hanno il piglio del cattolico da combattimento. Basta chiacchiere ecumeniche, occorre un’identità forte. Si sentono minoranza. Ma non calano le brache, loro. In politica stanno di preferenza col centrodestra, in economia sono ultraliberisti, a livello internazionale, ferventi americanisti. E fin qui di anticonformismo non sembrerebbe essercene molto. Ma la vera novità dei cristianisti non è la scelta dello schieramento. È il pathos che ci mettono. Lo spirito di militanza. E soprattutto la forte motivazione ideologico-religiosa. Dalla teologia dell’unicità di Cristo Salvatore discende senza dubbi un atteggiamento belligerante verso l’Islam. Dalla critica ortodossa del pelagianesimo viene l’accusa sprezzante a quei cristiani che si dedicano prevalentemente alle iniziative sociali in favore degli “ultimi. Dalla denuncia dell’irenismo teologico si arriva all’entusiasmo (non solo approvazione, ma entusiasmo) per le spedizioni militari alleate. Tutte queste caratteristiche sono l’essenza del perfetto cristianista. Fenomeno nuovo, senza dubbio, almeno relativamente agli ultimi anni. Minoritario ma non quanto si crede, perché si innesta (estremizzandole) in tendenze dottrinali e politiche che trovano spazio anche in alcuni settori della gerarchia ecclesiastica” (Vita, 26.10.2001).E Breivik? Si definisce “cultural conservative, revolutionary conservative, Vienna school of thought, economically liberal, christian, protestant but I support a reformation of protestantism leading to it beingabsorbed by catholicism”. Così lontano dai teocon de noantri?
“Trovare una spiegazione alla strage di Anders Breivik – dice Meotti – non è semplice. Ma liquidare l’eccidio con l’emergenza legata all’islam in Europa, a letture massonico-templari bellicose, al pericolo della critica multiculturale, dare patenti intellettuali a un claustrofobico sanguinario come Breivik, è solo una forma di paranoia intellettuale”. A me pare che la paranoia intellettuale stia nella negazione e nella proiezione alle quali Meotti è costretto a ricorrere per non guardare nello specchio un fratello appena un po’ più svitato di lui.“L’assassino norvegese – dice – non ha falciato cento musulmani in una moschea di Oslo. Non voleva scatenare una guerra etnico-religiosa. Era animato dall’odio di sé, voleva deturpare il volto della società in cui ha vissuto e che lo ha partorito”. E Il Foglio, invece, cosa fa? In coerenza con la sua islamofobia va a braccetto con Borghezio a spargere urine di maiale dove dovrebbe sorgere una moschea? No, si limita a sparare sui “nemici interni”: le donne che prendono la pillola e che abortiscono, i gay e le coppie di fatto che vorrebbero indebolire il sacro pilastro del matrimonio tradizionale, i credenti che sono in favore dell’accoglienza degli immigrati, ecc.“Il dato interessante – dice Meotti – è la Norvegia, che si era illusa, dopo la guerra e in un’epoca di intensi conflitti ideologico-religiosi, di aver debellato per sempre l’intolleranza, la prevaricazione politica, l’odio, il terrore. Un paese che svettava da anni negli indici di felicità mondiali e che aveva costruito un modello ideale di welfare, solidarietà e accoglienza”. E qui bisogna constatare che la scemenza di Magdi Allam è contagiosa: anche per Meotti, Breivik è la prova provata la tolleranza non funziona con chi è intenzionato a dimostrare che non funziona. È che dalla Norvegia le notizie arrivano sempre con molto ritardo in Lungotevere Raffaello Sanzio: i norvegesi non sembrano intenzionati a farsi condizionare da tipi come Breivik, e da ciò i loro atti di terrore dovrebbero convincere la Norvegia, il loro modello di società non cederà all’intolleranza.E dunque, sì, “il killer di Utoya è soltanto un cretino apocalittico”, ma pure Meotti non scherza.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Famiglie
Famiglia nucleare? No, grazie!di Christophe Darmangeat La preservazione di una certa forma tradizionale di famiglia, come ultimo baluardo contro ogni... Leggere il seguito
Da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
Da luglio calano le bollette di luce e gas: risparmio complessivo pari a 65 euro
Bollette della luce e del gas meno care dal 1 luglio: l’Authority dell’Energia sottolinea che si conferma anche nel terzo trimestre del 2015 la tendenza al... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
JPMorgan Chase & Co e i suoi legami con il Vaticano
JPMorgan Chase Co è una delle BIG FOUR BANKS degli Stati Uniti, insieme a Bank of America, Citigroup e Wells Fargo. Secondo il sito The statistic portal, la... Leggere il seguito
Da Nwotruthresearch
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Iran: la storia di Omid, 10 anni di carcere per aver riso di Khamenei
Nasrin Sotoudeh con la mamma di Omid Alishenas, protestano davanti al Tribunale Dieci mesi dopo il suo arresto, il giovane Omid Alishenas e’ stato condannato a... Leggere il seguito
Da Nopasdaran
POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Analisi d’intelligence: criticità e benefici del sistema di spionaggio e...
Print PDFdi Alessandro ContinielloIn questo periodo storico, alla luce dei tragici accadimenti francesi, i sistemi d’informazione e sicurezza di tutti i Paesi... Leggere il seguito
Da Bloglobal
OPINIONI, POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Il tradimento dei chierici, un’altra volta
Un mese fa Christian Rocca direttore di IL del Sole 24 Ore, ha scritto una cosa poi ripostata sul suo blog, che sebbene facesse riferimento a uno specifico fatt... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ