Ilias Kasidiaris perde le staffe in tv, dove dimostra lo scarsissimo spessore, politico e morale, di quello che dovrebbe essere il leader della riscossa greca
La Grecia non è certo l’Italia in cui, per far arrestare un onorevole, bisogna discutere dei provvedimenti in un’aula compiacente che il più delle volte non darà autorizzazione a procedere contro il rappresentante del popolo.
Atene si rivela, ancora una volta, terra di cultura ed ispirazione democratica, seppur quello di cui si riferisce è un episodio tutt’altro che democratico e men che meno culturale.
Ilias Kasidiaris, trentadue anni e una laurea in chimica degli alimenti, già noto alle cronache giudiziarie del paese ellenico per una serie di reati, è il portavoce del movimento neonazista vicino ai colonnelli Χρυσή Αυγή (chrisy avgy, Alba dorata), uscito con un risultato non indifferente nell’ultima tornata di elezioni politiche in Grecia.
Il deputato del movimento di Alba Dorata, movimento già al centro di polemiche per scontri di piazza avvenuti nelle settimane scorse a Patrasso e per dichiarazioni negazioniste del suo ideologo Michaloliakos , perde visibilmente le staffe in TV, durante una tavola rotonda sul canale ANT1, durante la trasmissione “Thema TV”, alla quale prendevano parte anche altri deputati della Vouli di Atene appartenenti allo schieramento opposto.
Durante un’accesa discussione con le parlamentari Liana Kanelli e Rena Dourou, il parlamentare (ancora per poco si spera, la Grecia tornerà alle urne il 17 giugno e i sondaggi sembrano demolire le velleità di alba dorata) reagisce malamente proprio alle affermazioni sollevate dalla Dourou, riguardanti le cronache giudiziarie che lo hanno visto protagonista negli anni scorsi: magari avrà pensato che non è da tutti annoverare un nutrito curriculum criminale (trasporto di armi da fuoco, aggressione ad un professore universitario nel 2007, complicità in rapine e le immancabili lesioni personali) e sedere in parlamento (su questo ci sentiamo di rassicurarlo, in Italia sopportiamo di peggio). Prima volano le parole (i soliti “fascista” e “vecchia comunista!”) e poi si passa ai fatti.
Altro che D’Agostino contro Sgarbi: subito Ilias raccoglie un bicchiere colmo d’acqua e lo svuota contro la Dourou che rimane impassibile (e acquisisce un bel 15% di popolarità in più). Ma la vera protagonista dello scontro è la Kanelli che, assistendo allo squallido siparietto, non teme di affrontare a muso duro l’energumeno, forse corroborata dalle sue forme piuttosto abbondanti che ricordano vagamente Lainie Kazan, quella Maria Portokalos del grosso e grasso matrimonio greco.
Ma non basta una figura di tutto rispetto, e per di più donna, ad arrestare la furia dell’estremista ellenico (una specie di nazista dell’Illinois, se vogliamo): forse credeva di aver di fronte un pericoloso picchiatore proveniente dall’estero, forse ha visto nell’orgoglio di quella donna un nemico troppo difficile da affrontare.
Colpisce più volte la deputata del KKE, un moderatore si getta nella mischia gridando “όχι!!!όχι!!!” (no!!!) ma non riesce ad arrestare l’insulsa furia del rappresentante di alba dorata, che viene prontamente allontanato dallo studio televisivo.
Ma la giustizia greca compie il suo corso, rapido e puntuale: il procuratore di Atene, Eleni Raikoi, ha ordinato l’arresto per direttissima del parlamentare greco, per il quale la prossima assemblea sarà quella con gli altri detenuti nel parlatorio di un carcere ellenico, del quale potrebbero spalancarglisi le porte, se le accuse del 2007 verranno confermate in giudizio. L’udienza è fissata per giorno 11, ma l’agenda giudiziaria di Kasidiaris potrebbe arricchirsi di nuovi appuntamenti.
Certo, considerando il nome del giudice che ne ha ordinato l’arresto, possiamo immaginare quali saranno i commenti di Kasidiaris. Ma possiamo rassicurarlo sul fatto che la signora Elena non venga da Troia, ma da un posto in cui si considera ancora opportuno che un uomo rispetti una donna.
Addio Ilias, hai fatto il bene della Grecia screditando a tal punto il tuo partito: dopo l’alba viene solo il tramonto. E dopo questa assurda bravata, non è difficile pronosticare un partito che uscirà con le ossa rotte dalle politiche di giorno 17. Sarebbe bello vedere Chrisy Avgy allo 0,3%, ma siamo consapevoli che in una popolazione elettorale di circa 10 milioni di elettori, è fisiologico che ci sia un 2% di idioti cronici. Che non verranno rappresentati. Per il bene della Grecia.
Intanto le autorità greche comunicano che il ricercato potrebbe nascondersi nel quartier generale del suo partito, del quale sono stati ascoltati diversi componenti.
il video dell’aggressione