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Destro / Sinistro & K.O.

Da Denait @denait

Avete presente quella vecchia faccenda della tizia che accompagna l’amica fissata a fare un provino, viene notata per caso e frega il posto alla tizia? Ecco, ora immaginatevi il sottoscritto che confida ad un collega che sta provando a scrivere

“Eh pure io! Te che sei esperto (ehm… de che?) leggeresti qualche pagina?”

“Certo volentieri”

Destro / Sinistro & K.O.
Il tizio mi da una manciata di pagine, le leggo (sono effettivamente buone secondo me), e gliele rendo con un paio di consigli del wannabe che non sa farsi i cazzi suoi. Poi gli dico di provarci e gli do la mia lista di editori bella e scremata. Lui tentenna, fa il modesto, il timido, il reticente. Io insisto: gli dico che a provarci non ci rimette niente di più che qualche ora del suo tempo. Alla fine in qualche modo lo convinco. Quelle cose che fai con la naturale disponibilità con cui saluti un conoscente, ma che non ti aspetti che abbiano una reale ricaduta sulla vita delle persone. Per il semplice fatto che quando qualcuno le ha fatte a te, non è mai successo nulla. Anzi, ti hanno causato più problemi che altro. Vi potrei raccontare qualche episodio emblematico, ma sorvolo.

Lui manda una dozzina di pagine ad una manciata di editori e tah-dah! Gli chiedono anche il resto: sono interessati. Tempo di gestione: due settimane scarse. Io ho mandato una quindicina di manoscritti a fine giugno, ed ho avuto tre “no”. Per il resto silenzio di tomba.

Felicità per il collega, che effettivamente scrive bene, e spero che gli pubblichino il suo romanzo. Glielo auguro davvero, dovessi annaspare nella bile per l’invidia per il resto dei miei giorni. Perché ovviamente sarà così, nel caso di un successo. Delusione totale sul fronte personale: cazzotto allo stomaco.

Ovviamente la cosa non poteva finire là: arrivo a casa, scarico la posta, e con somma emozione vedo che uno degli editori su cui contavo di più mi ha finalmente risposto.  Apro la mail con trepidazione, e trovo una gioiosa risposta (immagino preconfezionata) in cui si rifiuta il manoscritto ma mi si dice di continuare a cercare, perché certamente avrò fortuna altrove: gancio al mento e KO tecnico. 

Risultato della combinazione ricevuta: nervoso a palla e nottataccia insonne. Devo ammettere che quando ho iniziato questa “avventura” ero cosciente di andare incontro a parecchie botte sulle gengive: ma ero solo cosciente, e non realmente pronto ad incassarle. Ero consapevole che quello che stavo scrivendo non avrebbe facilmente trovato un editore: decisamente poco commerciale. Al di là del fatto che sia scritto bene e tutto il resto. Tutto ciò non mi smuove di un millimetro sia chiaro: il primo round è andata maluccio, ma ho spirito e testardaggine da investire nella faccenda. Rialziamo i guantoni: il secondo romanzo è completo per più di metà!



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