"Ragazzi, oggi lezione di cinema: verrò a trovarci Cannibal Kid..."
Detachment - Il distacco (USA 2011) Regia: Tony Kaye Cast: Adrien Brody, Sami Gayle, Christina Hendricks, Betty Kaye, Marcia Gay Harden, James Caan, Lucy Liu, Bryan Cranston, Blythe Danner, Tim Blake Nelson, William Petersen, Celia Au, Renée Felice Smith Genere: educational (non Rai) Se ti piace guarda anche: La classe, American History X, Afterschool, ElephantApriamo il file Tony Kaye: chi è e che fine aveva fatto? Tony Kaye è il regista di American History X, pellicola strepitosa del 1998 che riusciva a parlare di razzismo e neo-nazismo in maniera dura, cruda, nuda, senza moralismi o buonismi assortiti e con un Edward Norton impossibile da dimenticare con quella svastica tatuata sul petto. Una delle intepretazioni più magistrali nella storia del cinema incredibilmente non premiata con l’Oscar. Quell’anno hanno preferito consegnarlo nelle mani del nostro Roberto Benigni. L’unico attore italiano uomo di sempre ad aver avuto l’Oscar di miglior protagonista (tra le nostre attrici ce l’hanno invece fatta Anna Magnani e Sophia Loren) e lo vanno a dare al pur simpatico Benigni, recitativamente nemmeno lontanamente paragonabile all’American Norton X? Robe da non credere… File Norton messo da parte in un’altra cartella, torniamo al file Tony Kaye. Al di là dell’interpretazione enorme del suo protagonista, American History X era un film girato alla grande, in grado di coniugare un cinema indie con qualche tentazione sperimentale al racconto preciso e puntuale di una storia. E che storia.
"Chi preferisce lasciare l'aula piuttosto che sentir parlare Cannibal Kid?"
Dopo quel gran film d’esordio, Tony Kaye è sparito dai radar, almeno di quelli del “cinema che conta” (scusate se non ho trovato una definizione migliore). Nel 2004 ha girato Snowblind, nel 2007 Lobby Lobster, nel 2009 Black Water Transit. Qualcuno li ha visti? Qualcuno li ha anche solo sentiti nominare? Si tratta di pellicole indipendenti, senza nomi di richiamo nel cast e che anche a livello di festival e/o critica cinematografica sono passati piuttosto inossevati. Quasi inutile aggiungere che in Italia non sono mai nemmeno arrivati. L’ultimo anzi non è nemmeno ancora uscito ufficialmente neppure negli USA."Questa è la mia relazione sull'intervento di Cannibal Kid: in pratica dice
che è la più grande marea di idiozie che io abbia mai sentito..."
"Preferisco battere in strada piuttosto che sentire Cannibal in aula."
"Anch'io!"
Detchment ci parla dell’insegnamento, della professione del professore, della disperazione di questi insegnanti. In particolare di uno, il protagonista interpretato da Adrien Brody. Un attore che non mi ha mai convito del tutto, fatta eccezione per The Village di M. Night Shyamalan, dove faceva lo scemo del villaggio e guarda caso quella parte gli usciva alla perfezione. Dopo una serie di filmetti più o meno sbagliati, ma più più sbagliati che meno meno sbagliati, Brody qua mi è invece piaciuto parecchio. Il suo personaggio è quello di un supplente piombato a insegnare letteratura in una classe di degenerati. In qualche modo, riuscirà a far breccia nelle loro menti poco propense all’apprendimento e lo farà come capitano mio capitano alternativo. Un po’ Brody è un modello di ispirazione per questi ragazzi, un po’ è un’anima in pena nel mezzo del cammin della sua vita, e per certi versi è ancora più in pena lui di loro. Più che una guida, è una non-guida. Più che una persona, è una non-persona. Un personaggio estremamente sfaccettato, difficile da decrifrare e il suo bello è questo.
Tra gli altri nomi del super cast si segnala soprattutto Christina Hendricks. La rossa di Mad Men dopo Drive si ritaglia un’altra particina in un filmone e si conferma una delle poche attrici “tettone” in grado di recitare davvero bene. Per me che faccio parte della generazione cresciuta a pane e Baywatch non è una cosa così scontata. Per la mia generazione, le attrici tettone sono infatti buone solo a correre al rallentatore sul bagnasciuga. Almeno fino all’arrivo della Jimi Hendricks del cinema. Attenzione poi all’emergente Sami Gayle, interprete di una giovanissima prostituta che incrocierà il suo destino con quello di Adrien Brody, mentre la studentessa preferita del prof. è interpretata da Betty Kaye, la figlia del regista. Nonostante le accuse di nepotismo che si potrebbero avanzare, diciamo subiot che se la cava bene.
Gli altri personaggi del film sono invece più abbozzati e l’errore che è stato fatto, se possiamo parlare di errore, è quello di aver preso volti parecchio conosciuti. Uno vede ad esempio Bryan Cranston di Breaking Bad e si aspetta che compaia più di due secondi. Oppure uno vede William Petersen nella sua prima e finora credo unica apparizione da quando ha finito l’impegno decennale di CSI e si aspetta che il suo sia un personaggio fondamentale nella storia. Lo stesso per gli altri, da Lucy Liu a Marcia Gay Harden. Comprimari di lusso e poco altro, eccetto un James Caan che riesce a ritagliarsi un paio di grandi scene. Se proprio vogliamo trovare un difetto a questo film, è quindi quello di presentare troppi personaggi dal potenziale notevole e non riuscire, anche per mantenere un minutaggio decente, a svilupparli tutti del tutto. Detachment nel suo eccesso di creatività a tratti appare persino un poco pasticciato (vedi i titoli di testa con le interviste a veri professori), eppure offre così tanti spunti che potrebbe risultatare un’ottima fonte di ispirazione per un’intera serie tv, una serie in grado di riscrivere le regole della rappresentazione liceale classica. Non credo ciò avverrà, però il legame tra film e mondo dei telefilm, si veda anche il già citato cast, è stretto. Al di là del fatto che potrebbe essere il pilota per una serie, Detachment resta comunque un film fatto e finito, con qualche imperfezione che però riesce solo a renderlo ancora più umano, più sofferto, più intenso.
Concludo come fa Adrien Brody in veste di professore in questo film: lui non obbliga i suoi studenti a restare in classe. Chi non ha voglia di imparare, è libero di andarsene seduta stante. Lo stesso faccio io: più che consigliarvi di guardarvi assolutamente questo film non posso fare. Se invece volete lasciare l'aula e perdervi questa nuova perla di American Tony Kaye X, che a tratti sembra di vedere un film di Terrence Malick sotto MDMA, non lamentatevi poi se di fianco al vostro nome comparirà la perentoria scritta: BOCCIATO. (voto 8,5/10)