Magazine Diario personale
Spesso le persone vivono in modo non libero al ritmo di impulsi repressi:…..Devo fare! Devo essere! Devo comportarmi! Devo dire!................Il più delle volte questi “devo” servono da scudo contro la realtà e la vita che incombe con la sua incertezza ed imprevedibilità. L’illusoria perfezione della realtà esterna, in tal modo, si contrappone e bilancia il caos e la fragilità del mondo psichico interno. Muoversi sempre verso un ideale di perfezione (“devo fare bene”, “devo essere nel giusto”,….) significa, come afferma Ricardo Peter, uscire dalla vita o, ancora peggio , non entrarci mai. Sono ormai molti gli studiosi che hanno evidenziato come i “devo” siano sintomo di una paura d’abbandono e di una angoscia di morte. La tensione, infatti, per un impiego perfetto del tempo è connessa al senso si finitudine della vita umana. Attualmente esistono molte “superdonne” e “superuomini” che devono lavorare senza contare le ore, devono gestire la famiglia, devono seguire corsi, devono mantenere la linea, si affannano a seguire il ritmo dei devo che la società odierna scandisce per essere donne ed uomini completi, impeccabili, perfetti in ogni cosa.Spesso queste “superdonne” o “super- ragazze” e “superuomini” o “super- ragazzi” tentano, in questo modo, di mettere a tacere mancanze, di rispondere alle aspettative familiari che non hanno saputo soddisfare e che si trascinano come una catena con una palla al piede. Spesso l’energia che sprigionano porta all’ illusione che siano nel pieno possesso delle loro forze e che tutto vada bene, nascondendo la profonda fragilità. Si possono cosi, creare situazioni senza via d’uscita in cui sono prigionieri dei “devo” e dei successi da mantenere.Le persone, cosi, imprigionate nei propri “devo” interni si impongono uno stress enorme che sconvolge l’orologio interno, il sistema immunitario, il sistema gastrointestinale, il sonno. Spesso la convinzione, nata nelle relazioni primarie con le figure genitoriali, che sta alla base di tutto questo, è che si deve far bene, si deve essere bravi per meritarsi amore ed attenzione.
Consuelo Cesaroni
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