Domenico Dolce and Stefano Gabbana, i sarti di star comeMadonna, Scarlett Johansson eMatthew McConaughey sono accusati di essersi dimenticati di pagare al fisco italiano un’inezia che è stata quantificata dal New York Times in un miliardino di dollari. E che sarà mai? Venerdì dovranno presentarsi ai soliti giudici milanesi bacchettoni che ritengono l’evasione fiscale su larga scala un reato.
SPORT NAZIONALE – La cosa, sottolinea (con una certa perfidia, ma purtroppo ha ragione) il NYT, non ha suscitato vasto clamore in Italia, dove (testuali parole) “l’evasione è considerata da molte persone, comprese alcune del mondo della moda, uno sport nazionale.” Dal canto loroD&G fanno di tutto per non dare lustro alla notizia, e hanno negato ogni addebito. Poi, pur negando, si sono presi due principi del foro e si sono rifiutati di parlare del caso (in Italia si fa così, lo sappiamo). Certo i due creativi non sono i primi nel loro campo (già Giorgio Armani negli anni di Mani Pulite era stato implicato in una faccenda di evasione fiscale, ma erano bruscolini, rispetto a D&G) a destreggiarsi in questo genere di attività, che, in beceri termini legali, viene definita “frode”.
GADO - L’inchiesta è stata portata avanti dalla Guardia di Finanza, che ha scoperto come D&G abbia venduto il marchio a una certa Gado, holding dal nome misterioso (e per nulla riconducibile a Gabbana e Dolce) che fa base in Lussemburgo, che gira e rigira è proprietà di un gruppo che fa capo ai due designer. Ma guarda che caso. Il marchio è stato ceduto per 360 milioni di euro, corrispondente a 508 milioni di dollari americani, giusto un terzo del valore reale della società. Da cui il miliardo mancante. Il massimo di condanna per frode è cinque anni, che possono diventare sette.
MASSIMO DINOIA - Gli avvocati del Signor Gabbana e del Signor Dolce, tra cui figura Massimo Dinoia già legale di Ruby, non hanno voluto rilasciare alcun commento al New York Times. I due stilisti hanno iniziato la loro brillante carriera nel 1985 e hanno decine di clienti a Hollywood. Sono considerati in tutto il mondo il massimo dello stile, insieme a Valentino e ad Armani, appunto. Però le tasse le devono pagare lo stesso, come noi che certo abbiamo molto meno stile, ma anche molti meno fondi. (fonte: giornalettismo)