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Dg Rai in Vigilanza, le reazioni: Margiotta (Pd), "Bene Gubitosi su web e crossmedialità per i giovani"; Grillo, "Tarantola e Gubitosi rendano conto dei costi esterni"

Creato il 26 settembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Il futuro è sul digitale, lo conferma la caduta degli ascolti delle reti generaliste a vantaggio dei canali free, un segnale che la Rai deve cogliere. Bene il direttore generale Luigi Gubitosi che oggi, audito in Commissione, ha tradotto il dato nell’esigenza di potenziare l’offerta sul digitale terrestre, lavorando sull’identità di ogni canale, connotandone l’offerta anche per evitare sovrapposizioni, così l’utente saprà cosa andare a cercare e dove”. Lo dichiara in una nota il Vice Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Salvatore Margiotta (Pd) commentando il piano industriale esposto questa mattina dal dg Rai.
“Come nel caso di Rai 5 - continua il senatore – che verrà plasmata nella rete dedicata al teatro e -suggerisco- alla lirica, segmento che nel 2012 ha registrato un +11,18% per spesa al botteghino”. Il Vice Presidente della Commissione di Vigilanza sottolinea l’allarme giovani lanciato dal direttore generale, che ha ammesso la debolezza dell’azienda nei confronti del pubblico più giovane e sul web, “due mondi strettamente legati tra di loro sui quali lavorare urgentemente puntando alla crossmedialità”, sottolinea.
“La Rai, concordo con il dg, guardi al modello della ‘media company’, che viaggia contemporaneamente su tutti i mezzi: pensiamo a quanti giovani e non solo – continua Margiotta - guardano la tv e contemporaneamente lavorano con un tablet o twittano con lo smartphone”.
La Commissione, dice il senatore, “approfondirà ogni punto esposto in vista del prossimo incontro in Vigilanza, quando il dg risponderà alle domande dei commissari. Mi è sembrato un buon inizio, vigileremo perché gli obiettivi vengano perseguiti con efficienza, trasparenza, ottimizzando le risorse e ricordando che la Rai è prima di tutto servizio pubblico”.
Nelle stesse ore Beppe Grillo analizza sul suo Blog i dati contenuti nel bilancio Rai 2012, consegnati oggi dal dg ai membri della Vigilanza. Il leader del Movimento 5 Stelle contesta il fatto che la perdita annuale di 245,7 milioni di euro venga attribuita esclusivamente al calo dei ricavi pubblicitari. La Rai, scrive Grillo, "spende per consumi di beni e servizi esterni 1.612,6 milioni. Il 60% dei ricavi. E’ una follia gestionale. A chi sono destinati questi soldi? E perché non vengono utilizzate professionalità interne al posto di costosi e osceni format esterni? Nel bilancio mancano i nomi delle società che incassano 1.612,6 milioni di euro da una società pubblica. I cittadini hanno il diritto di conoscerli, la Tarantola, Gubitosi e il corredo del consiglio di amministrazione hanno il dovere di comunicarli".

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