Magazine Diario personale
Buyincoins è definitivamente e assolutamente IL sito di "cinesate": ci si trova di tutto, a prezzi bassissimi. Poichè il rischio dogana è notevole, e poichè la spedizione è gratuita, ho diviso in tre il mio ordine. Per fortuna, aggiungo, visto la fine che ha fatto- per ora- uno dei tre (che paradossalmente è quello che più volevo, contenendo anche dei "veri finti" pennelli). Qui vedete una foto di gruppo di quello che è giunto sano e salvo nelle mie mani
Ebbene sì: un bottino di tutto rispetto per poco meno di 17€. Detto così sembra un affarone...
Andiamo con ordine però e guardiamo questi affaroni aperti (fortemente consigliato il click di ingrandimento, per non perdere i dettagli). Sebbene in molti casi abbiano poco in comune con i colori degli originali, non sono brutte palette, anzi.
Chiaramente, così come mi aspettavo, hanno in generale una scrivenza molto bassa e una tenuta che non supera il paio d'ore. Anche dove la resa è migliore della media, siamo comunque lontane dalla resa che un "vero falso" dovrebbe e/o potrebbe avere.
Il packaging è abbastanza curato, ma anche qui: sono falsi e si nota. A differenza di altri che sono in circolazione che mettono a dura prova la capacitá di riconoscimento tra chi è cosa, qui lo si capisce subito.
Insomma, sono falsi da bancarella e non fanno niente per nasconderlo. Anzi. Ce ne sono alcuni che lo urlano a gran voce come la Naked Basics (che ha anche un difetto nel meccanismo di apertura e penso seriamente che la romperò prima o poi. Senza troppo dolore nel caso accadesse, anzi con segreta soddisfazione)
Alcune di voi forse ricorderanno che quando vi parlai della mia falsa Naked2 vi dissi che le ragioni del mio acquisto erano una grande curiosità, condita dal mio animo di collezionista: mi piaceva l'idea di avere la falsa e l'originale .In questa occasione, oltre alla morbosa curiosità, la mia idea era quella di provare a capire se potesse essere il caso di prendere gli originali...una prova su strada con dei falsi, insomma. Errore. Grosso Errore.
Questi falsi non hanno molto in comune con colori e resa degli originali per cui, anche avendoli usati, non posso davvero dire di aver capito se davvero sfrutterei i veri. Certo, ho una vaga opinione sul fatto che probabilmente la Basics e la Flushed potrebbero piacermi, ma non di più nè con maggior ratio che se avessi pucciato le mie ditina nei sample da Sephora. Avrei fatto meglio, e avrei ottenuto risultati più interessanti, a cercare e comprare qualche onesto dupe. E con quella stessa cifra avrei potuto prendere un rossetto MAC. Ma, soprattutto, mi sarei sentita meno colpevole. Abbiamo già discusso delle implicazioni morali e legali nel comprare un falso: non solo si rischia una multa per contraffazione (ma a questo devo ammettere che non ho pensato mentre ordinavo, da brava incosciente) ma ovviamente si alimenta un mercato di sfruttamento del lavoro spaventoso. Solo che all'epoca non avevo idea di quanto spaventoso: ho scoperto l'esistenza dei campi di concentramento cinesi solo dopo.
Sì, avete letto bene. Campi di concentramento. Vi avevo avvertite che saremmo finite a parlare di altro.
Sebbene l'espressione sia vietata, questo sono di fatto i Laogai: campi di lavoro forzato riservati a chi ha compiuto reati minori. I detenuti sono privati dei diritti civili e non ricevono salario o ne ricevono uno irrisorio. Come spesso capita, le informazioni certe sulle condizioni di vita all'interno di queste istituzioni statali sono poche. Quei pochi che ne sono riusciti a scappare raccontano di ritmi disumani (fino a 18 ore al giorno, con l'obbligo di rispettare determinate quote produttive), uso della denutrizione, della tortura e della delazione come sistemi ordinari. Condizioni confermate da alcuni rapporti di Amnesty International.
Ora fermatevi un attimo. Pensateci bene. Ripensateci ancora. Fatto? Rifatelo. Personalmente, la sola possibilità che uno dei miei prodotti made in China sia stata prodotta in un uno dei 1422 Laogai noti mi basta per sentirmi complice. Per questo ho deciso che non comprerò altre "cinesate". E di questo mio errore, farò tesoro e lezione.
Sono perfettamente consapevole di come la mia azione da sola non serva a nulla e del fatto che ci sono moltissime cose che pur avendo la dicitura Made in Italy sono prodotte al 98% in Cina. Non sono però in grado di controllare quelle cose. Ma ho gli strumenti per cercare di evitare che tra i miei trucchi ci siano prodotti di un campo di concentramento. Almeno questo posso cercare di evitarlo.
Perchè ora che so che la mia inutile "vera finta" Naked Basics costa meno di 5€ per questi motivi, vi assicuro che non mi sembra più un affarone.
Li ricomprerei: no
Li consiglierei: no
Li regalerei: no
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