The Butterfly Effect inizia che sembra I Goonies: abbiamo questo gruppetto di ragazzini amici per la pelle, Evan il protagonista, Lenny il ciccione imbranatello, Tommy quello un po’ stronzo, e la sua sorellina Kayleigh a soddisfare il Principio di Puffetta.
Certo, c’è qualche variazione inquietante.
Il padre di Kayleigh e Tommy obbliga Evan e la figlia a girare video pornografici.
Il padre di Evan è in manicomio e capiamo perché quando, durante una visita, cerca di strangolare il figlio, e per fermarlo le guardie lo uccidono davanti al bambino.
Con questa situazione, non stupisce che Evan soffra di amnesie e faccia cose strane come farsi trovare con un coltello in mano e lo sguardo perso nel vuoto, o si impali le mani con dei punteruoli davanti alla maestra.
La madre lo manda, comprensibilmente, da uno psicologo, che probabilmente ha preso la laurea coi video di Youtube, perché manco si rende conto degli abusi di cui è vittima Evan.
Comunque forse non è tutta colpa sua perché, come vedremo, l’origine dei disturbi di Evan è soprannaturale. Soprannaturale! Uh! Ah, forse non avrei dovuto dirvelo adesso; forse voleva essere un colpo di scena? Be’, però lo sapevate da prima che era un film di fantascienza, quindi avreste dovuto aspettarvelo, no? Oh, insomma, andiamo avanti.
Per fortuna, Evan può dimenticare un po’ le sue disgrazie giocando con i suoi amichetti; insieme si dedicano a classiche attività ludiche dell’infanzia quali mettere della dinamite in una cassetta della posta (purtroppo causando la morte di una donna e del suo bambino neonato, ma sono contrattempi che possono capitare) e dare fuoco ai cani (come fa Tommy col cane di Evan).
Grazie agli dei, Evan si trasferisce e lascia questa gabbia di matti; stranamente, basta questo per porre fine alle sue amnesie e diventare un ragazzo normale, tanto che qualche anno dopo lo ritroviamo all’università.
Kayleigh invece è una cameriera spiantata e Lenny è diventato una specie di ritardato a causa del Trauma (visto che è stato lui a mettere materialmente l’esplosivo nella cassetta della posta), ma queste cose Evan ancora non le sa, visto che ha tagliato da anni i ponti coi suoi amici di infanzia disturbati.
Evan sta rileggendo i suoi diari, e scopre che tramite essi può tornare indietro nel tempo, possedendo il suo corpo di allora. Capito? Le amnesie erano i momenti in cui il suo Io adulto tornava nel passato! Cioè, praticamente Evan si sta traumatizzando da solo, non bastassero tutte le sciagure che già gli sono capitate.
Se cambia qualcosa, solo Evan ricorda tutte le linee temporali, mentre gli altri non si rendono conto che il passato sia stato cambiato, e per loro l’unica realtà è quella attuale.
Capiamo anche che il padre aveva gli stessi poteri di Evan, e per questo è finito in manicomio. Questo già non fa ben sperare, e se Evan fosse un pochino intelligente dovrebbe arrivarci da solo che forse non è il caso di sfruttare queste capacità, ma viene a sapere che Kayleigh si è suicidata, e la morte della fidanzatina delle medie che Evan non si cagava più da anni a quanto pare è sufficiente per gettare alle ortiche tutte le obiezioni dettate dal buon senso e viaggiare nel passato per cambiare le cose.
Ora: lo sanno tutti che cambiare il passato porta sempre guai, si è visto anche in una puntata dei Simpsons:
Insomma, Evan è più scemo di Homer, e decide quindi di tornare indietro e dare al padre di Kayleigh del porco pedofilo, in modo che li lasci stare.
Quando torna indietro, Evan si trova fidanzato con Kayleigh, ora sua compagna all’università; Lenny probabilmente è nello stesso stato di prima, comunque non lo vediamo, e poi a chi gliene frega di Quello Ciccione?
Purtroppo però Tommy è diventato ancora più psicopatico di prima perché è stato l’unica vittima degli abusi del padre (voglio dire, nella timeline precedente dava fuoco ai cani vivi, quindi già prima non è che fosse messo tanto bene), e aggredisce Evan con una mazza da baseball dopo averlo visto con la sorella.
Evan si sente coglionato perché l’unica arma a sua disposizione è lo spray al peperoncino, ma in qualche modo riesce a sconfiggere Tommy, anzi, forse esagera un po’, perché lo uccide.
Spray al peperoncino uno, mazza da baseball zero!
Pur trattandosi palesemente di legittima difesa, senza nessuna spiegazione, Evan finisce in galera. Non gli fanno nemmeno il processo. Inoltre, Kayleigh lo odia per avere assassinato suo fratello (di nuovo, il fatto che si sia solo difeso a quanto pare vale come il due di picche quando la briscola è cuori).
Evan decide che stare in galera in mezzo ai galeotti stupratori non gli piace tanto, e decide di cambiare di nuovo il passato per mettere tutto a posto.
E cosa gli dice la sua mente da scienzià? Di tornare a quando Tommy diede fuoco al suo cane, per consegnare a Lenny un punteruolo da usare per tagliare il sacco in cui il cane è stato rinchiuso da Tommy.
Ci stupisce che, nella collutazione che ne segue, Lenny finisca per pugnalare Tommy? No, però noi non siamo scienzià.
Evan quindi rimane molto sorpreso quando torna nel presente e scopre che Lenny è impazzito completamente ed è rinchiuso in manicomio, mentre Kayleigh per il dolore della perdita del fratello è diventata una prostituta tossica.
Chiaramente lasciare le cose così non ha senso, quindi tanto vale farsi un altro viaggetto. Prima di tutto Evan va nel passato per dare un salutino al padre, che capisce che sta parlando col figlio adulto (anche se nel suo corpo di bambino) e, comprendendo che anche il figlio ha il Potere, cerca di ucciderlo.
La reazione del padre non fa venire a Evan il minimo dubbio sul fatto che forse dovrebbe lasciare perdere questa storia dei viaggi nel tempo, e il ragazzo torna indietro per impedire lo scherzone della dinamite nella cassetta della posta che ha causato la morte della donna e del bambino. Vediamo Evan correre verso la cassetta pochi secondi prima dell’esplosione, gridando alla donna di stare lontana, e…
Evan torna al presente.
Kayleigh sta benone, Lenny pure, persino Tommy è diventato un bravo ragazzo timorato di Dio. Cosa potrà esserci mai che non va?
Mah, secondo voi cosa potrebbe succedere a un bambino che tende le mani verso una cassetta della posta due secondi prima che esploda? Eh, esatto. Evan ha perso le braccia. E’ anche sulla sedia a rotelle, anche se in questo caso non ho capito perché (quando la deflagrazione l’ha lanciato lontano, magari ha battuto la schiena e si è rotto una vertebra? Mah, non viene mai spiegato, comunque l’importante è rappresentare l’apoteosi della sfiga).
Ovviamente Kayleigh non può mica stare con un povero paraplegico amputato sfigato, e quindi si è messa con l’ora brillante Lenny. E’ chiaro che Evan rosica da morire, però dobbiamo dargli credito: è un bravo ragazzo, e sarebbe disposto a sacrificarsi e ad accettare questo presente dove tutti gli altri sono felici, se non fosse che, come se non avesse già abbastanza guai, sua madre, a causa del dolore per l’incidente del figlio, ha cominciato a fumare e, manco a dirlo, adesso ha il cancro. Ora, la maggior parte dei fumatori comincia intorno ai quindici anni, secondo la logica del film dovrebbero essere tutti morti prima dei trentacinque anni, cosa che aneddoticamente non mi risulta.
O forse Evan porta veramente tigna.
Insomma, Evan torna di nuovo al fattaccio della molestia sessuale, e decide di minacciare il padre di Kayleigh con la dinamite: in questo modo, nella sua testa, Kayleigh non sarà molestata e la dinamite non potrà essere usata per lo scherzo della cassetta della posta.
Però, manco a dirlo, succede un casino, e va a finire che la dinamite esplode uccidendo Kayleigh.
Nel presente, Evan è in manicomio, a causa del trauma causatogli dall’avere ucciso la sua amichetta. Inoltre, viene a sapere che il suo cervello sta degenerando, come se fosse sovraccaricato, e potrebbe morire da un momento all’altro. Questo è chiaramente l’effetto dei ricordi di tutte le vite possibili che si sovrappongono, ma questo i medici non lo possono capire, visto che credono che Evan sia semplicemente pazzo, proprio come suo padre.
Inoltre, in questa timeline Evan non ha mai scritto i diari, quindi non sa come tornare indietro per cercare di mettere l’ultima pezza. Quando sente che il padre era fissato con un album di foto mai esisitito, capisce che può tornare indietro usando dei vecchi filmini come àncora, e torna al suo primo incontro con Kayleigh, dicendole brutte cose per farla piangere.
Ecco fatto: lui e Kayleigh non sono mai diventati amici, quindi Kayleigh al divorzio dei genitori non ha scelto di restare col padre per rimanere vicino a Evan: lei e Tommy si sono trasferiti con la madre e quindi niente molestie, cassette che esplodono e cani in fiamme.
Lenny sta bene e va all’università con Evan.
Anni dopo, Evan camminando per strada incrocia Kayleigh, che sembra una donna di successo. Anche lei si gira a guardarlo, come se sentisse una connessione con lui, poi ognuno continua per la sua strada.
Questo è il finale dolce-amaro: ce n’erano anche altri due più lieti, poi scartati in fase di produzione, in cui Evan decide di seguire Kayleigh in un caso, rivolgerle la parola nell’altro; ma rispetto a quello del Director’s Cut, non ci dobbiamo lamentare.
Sì, perché in questo finale alternativo Evan torna all’epoca in cui era ancora nell’utero e si strozza col cordone ombelicale, in modo da non esistere e non fare danno. Il lamento della madre, che dice che questo è il terzo bambino che perde, ci fa capire che Evan ha avuto dei fratelli che sono tutti tornati indietro per suicidarsi.
Allegria!