Magazine Maternità

Di Bolle Autistiche, Spallucce & Capsule Salvavita

Da Sfollicolatamente
Di Bolle Autistiche, Spallucce & Capsule SalvavitaEccomi eccomi!
Oddio quante cose ho da raccontare, mi si accavallano tutti i pensieri, ho i neuroni imbizzarriti, mi si sono "incrociati i diti" come diceva Fantozzi...è che ogni mattina io mi svegliavo piena di post per la mente - volevo raccontarvi degli ultimi giorni nella Landa di Robin Hood, del viaggio, del Tigrone, del rientro, ma soprattuto dei Picco, dell'eco, e delle Nuove Avventure di Sfolli in ASLand.
Ma poi, com'è come non è, arrivava sempre qualcosa a sabotarmi la giornata: internet che non funzionava, poi la chiavetta anteguerra della Iena, che funziona solo sul suo portatile, il quale notoriamente ha un motore a criceti - narcolettici per di più, per cui sul più bello, quando sto per scrivere o salvare un messaggio, mi si addormentano e zac, perdo tutto.
Che poi sembra una scusa patetica, tipo "Il cane mi ha mangiato i compiti", oppure "C'è stata l'invasione delle cavallette", oppure la mia storica scusa al liceo "Mi sono caduti gli appunti nella vasca mentre facevo il bagno". Ma tant'e', e' la verità.
Se in più ci aggiungiamo un appartamento in totale disuso (quello dove ci siamo trasferiti, of course), tutti i nostri averi in 50 scatole affastellate ad minchiam sul pianerottolo, il Gufo e la Iena che non perdono occasione di litigare tra di loro e, già che ci sono, di attaccar briga con Dear Husband, e Dear Husband che dal canto suo sbarella quando il termometro segna più di 23 gradi, allora capite bene che la situazione non sia stata delle più rilassanti ultimamente.
Non per niente, all'eco di mercoledi scorso Picco ci ha fatto spalluccia e non si è fatto vedere in faccia.
"Tiè, vi sta bene", mi è venuto da dire,
"Tu Gufo ad ogni minimo cambiamento della tua routine ci minacci di farti venire un infarto? Tu Iena ti ostini a dire che siamo tutti dei lavativi smidollati? Tu Dear Husband sbarelli al ritmo di un passo falso in famiglia per ogni grado del termometro che sale? E allora arrangiatevi tutti, che io Picco ne abbiamo abbastanza".
Soprattutto io, che al contrario della pischella che 10 anni fa, quando Dear Husband si trasferì in Italia per la prima volta, si lasciò inquinare l'animo per mesi, tra preoccupazioni e conflitti familiari, ora sono una donna incinta che non si può permettere di sprofondare nel vostro pantano.
Costi quel che costi - immediata immersione di testa nella sabbia, elevazione di muro di Berlino, gonfiaggio di bolla autistica, ed esercizi di respirazione yoga alle due di notte compresi - io non lascerò che voi tutti importuniate Picco con le vostre paturnie.
E pure Picco fa la sua parte, appunto, facendoci spallucce e non lasciandosi fotografare. Non c'è che dire, sono già oltremodo orgogliosa del mio piccolo, imperturbabile Buddha.
Che tra l'altro cresce da dio, come dice la nostra nuova ginecologa. Eh si, perchè da ora in poi, addio midwives!, addio Lobotomizzate!, ladies & gentlemen, please welcome Dottoressa P., aka Sacerdotessa del Sapere! Che per quanto non possa ambire a reggere il confronto con il nuovo veterinario, un esemplare di quei gran bonazzi italici che in UK manco mi ricordavo più che fattezze avessero, pur sempre un gran donnino rimane.
Tanto che io abbagliata da cotanto sapere, capacità di ascolto, di sintesi, consapevolezza e rassicurante pacatezza, mi sono già convinta che devo assolutamente partorire nel suo ospedale. Si si, quell'ospedale li: quello piccolo, distante millemila ore di viaggio a dorso d'asino, dove i bambini prematuri li gettano dalla rupe, ecco, io li voglio partorire, sotto l'ara protettrice di Sacerdotessa del Sapere.
Mi sembra una scelta ragionevole e ben ponderata, vero?
Sono sicura che WonderP, alla quale sarò eternamente grata per aver graziosamente interceduto affinchè io avessi udienza dalla Sacerdotessa, non potrà che essere d'accordo con me (o forse mi toglierà il saluto, che magari anche lei ha partorito nel medesimo ospedale?)....
Insomma, Sacerdotessa dice che Picco cresce bene - tanto bene da averci anticipato la EDD (estimated delivery date?) dal 9 gennaio al 3 gennaio. Data che incidentalmente è la stessa della mia amicissimissima amica Volpe, ora in attesa del suo Intruso n. 2 (la quale Volpe ebbe a suo tempo il santissimo tatto di non condividere la notizia della sua gravidanza quando ero ancora sul Chi va Là, nelle prime 10 settimane di gravidanza, dimostrando una sensibilità per la quale sarò anche a lei grata for ever and ever).
Ora, se a questo e all'episodio delle spallucce autistiche noi aggiungiamo il fatto che da due settimane a questa parte mangio per un esercito di lottatori di sumo, e comincio anche a prenderne le somiglianze, io non posso che trarre la seguente conclusione: Picco è maschio.
Deve essere maschio per forza. Mi sembra una conclusione che scientificamente parlando non fa una piega (non per nulla ho un dottorato, neee), vi pare?
Mi manca solo la conferma empirica, un piccolo dettaglio assolutamente trascurabile. Conferma empirica che non avrò (se va tutto bene), per altre 22 settimane, visto che Dear Husband si rifiuta di sapere il sesso di Picco. Io volevo anche farmelo dire dalla Sacerdotessa, chessò, sotto forma di enigma. Ma anche in dialetto locale mi sarebbe andato bene. Purtroppo però poi so bene che, da brava gnorry, non riuscirei mai e poi mai a tenermi il segreto.
E poi mi voglio gongolare ancora un pò nell'incertezza.
Se fosse maschio sarebbe bellissimo, perchè in base ad assodatissmi assiomi scientifici, assomiglierebbe a me. D'altra parte, una volta raggiunta l'adolescenza, lui, i suoi foruncoli e le sue scarpe da ginnastica puzzone non mi lascerebbero scelta alcuna che inserirlo nell'apposita capsula salvavita e spedirlo al di là dell'atmosfera terrestre fino al raggiungimento della maggior età.
Se, d'altro canto, fosse femmina, il mio cuore sarebbe ricolmo di altrettanta felicità, perchè, come sostengono Science, Nature, Cosmopolitan e Girl Scout Today, le femmine sono più gestibili e comunicative. Salvo poi, una volta raggiunta l'adolescenza, correre il rischio di avere una mina vagante in minigonna e rossetto che elargisce baci in cambio di sbronze e conferme. Nel qual caso, la capsula salvavita ci tornerà utile per teleportare la suddetta nel convento di Canossa - a tempo indeterminato.
Che dite, meglio lasciar fare al destino, e sguazzare nell'idea astratta di un Picco dalle fattezze indefinite per ancora qualche mese, vero?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :