Magazine Diario personale
Inizi a passo lento. Piano piano ne studi il movimento, impari l’ equilibrio. Gattoni per poi iniziare a camminare. E lo fai seguendone il tratto, perché ti serve il sostegno. Allora ti aggrappi a quella corda che orizzontalmente segue il tuo cammino. Acquisisci la giusta esperienza, hai dimestichezza a sufficienza, ma una mano la lasci lì, per sicurezza. Incontri un nodo, il primo, ti armi dell’ abilità degli arti, lo sciogli. “E’ stato facile” ti dici. Non ci fai caso. Procedi quindi, incessantemente, vai. Ne trovi un altro e un altro ancora, qualcuno lo lasci lì, più piccolo, lo allenti, Vai. Ne esistono di vari tipi e forme, alcuni sono fatti per rinsaldare, altri per unire, qualcuno si forma da solo, per un incastro fatto male o per la poca cura con cui hai raccolto qualche corda, alle volte arricchiscono soltanto, ne fai un fiocco. In certi casi misurano la velocità, mettici la tua. Questo è grosso, è spesso. Dacci un taglio. E vai.