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Di cosa fare da grande

Da Dalailaps @dalailaps
Di cosa fare da grande
Non ho mai avuto ben chiaro cosa avrei fatto “da grande”.
Fino ai tredici anni ero convinta di voler diventare un avvocato divorzista; quando fu il momento di preiscrivermi ad un istituto superiore decisi per l’Istituto d’Arte.
In effetti avevo le idee ben confuse.
Diciamo che forse studiare design e costume non mi avrebbe aiutata molto una volta iscritta a Giurisprudenza, ma di sicuro avrei saputo perfettamente cosa indossare durante una causa o come rimodernare lo stile di un’aula di tribunale.
Scherzi a parte: il mio problema, credo di averlo già detto, è che ho sempre avuto troppe passioni. Il che può essere un problema nel mondo del lavoro, dove ciò che paga (e appaga) di più è la specializzazione.
Nella mia giovane vita ho sognato di diventare mangaka, medium, astronauta e astrologa, ingegnere informatico (e quindi “funzionare, più che vivere” come conferma il mio migliore amico, che ingengere lo è), addestratrice di leoni al circo, guida turistica, comica e cantante.
Qualche anno fa pensai anche a farmi suora, ma no… non sarei stata adatta a quel ruolo.
Alcune di queste passioni le coltivo ancora oggi: amo ancora studiare il cielo e le stelle, cantare e registrare il tutto con Audacity, far rimanere a bocca aperta i miei amici con battute alla Geppi Cucciari, tentare di prevedere il futuro avvalendomi di paralisi ipnagogiche. Ah, dimenticavo, ve l’ho detto del cucciolo di leone appena adottato?
Ora qualche sogno ancora c’è, una passione in cui continuerò a credere sempre. Perché non smetto mai di amarla e rispettarla, anche quando mi fa male.
Ma si sa, per qualsiasi rapporto importante c’è un lavoro duro da portare avanti, soprattutto quando le cose si fanno difficili e sarebbe più facile - nonché momentaneamente rincuorante - mollare e mandare tutto a quel paese.
Credo che l’importante sia svegliarsi ogni giorno con dei chiari obiettivi, e andare a letto la sera consci di aver fatto qualcosa che ci avvicinati a essi, al nostro vero essere e alla felicità.
P.S. Questo post è nato stanotte, attorno all’una, dopo aver scritto quasi compulsivamente l’ultimo stralcio d’ispirazione: ve ne propongo una parte.

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