Magazine Diario personale
Piezz'e Core ed io siamo reduci da un pomeriggio in piscina. A pranzo avevamo bisticciato (altro che Sandra e Raimondo) come nostro solito perché io lo sgrido e lui fa spallucce.Nello specifico Ciccio adora le bibite gassate. Ne berrebbe ad autobotti e noi sappiamo che non fanno bene. Ho sempre guardato con un misto di ammirazione e sospetto quei suoi coetanei che ti dicono "acqua, naturale, grazie". Comunque, la sottoscritta gli fa la paternale sulle possibili pessime conseguenze delle sue abitudini e Ciccio risponde con quegli OK che mi fanno partire un embolo, perché sottintendono "non ti sto ascoltando, non mi interessa, quando stai zitta?".Siccome a volte son convinta che ci sono cose giuste e cose sbagliate e che quando hai spiegato più volte, è sufficiente, stanca di litigare - che fa anche caldo - gli ho spiegato che i genitori non si divertono a sgridare i figli. Che i divieti ed i basta, che i limiti e le esortazioni sono al 99% per il bene dei figli e non dei genitori. Che i genitori (io) hanno gran di meglio da fare che sbraitare dietro ai minori di loro competenza.Se bevi troppe cose dolci, ti ammali tu.Se a scuola non studi, farai fatica a trovarlo tu, un lavoro.Se stai troppo davanti alla tv, sono i tuoi occhi che si rovinano.Pensaci.Ciccio mi ha guardato sorpreso ed illuminato. "Ma sai mamma che non l'avevo mai vista da questo punto di vista? Messa così hai ragione". Anni di psicopedagogia applicata e bastava così poco? La Montessori mi fa na pippa.
Mangiamo, ci prepariamo, andiamo in piscina. Il giovane si catapulta in acqua e ritorna ad intervalli regolari solo per due motivi:1) ho fame;2) se sto parlando al telefono con qualcuno, per interrompermi (ho fame). Probabilmente deve avermi spalmato la brillantina satellitare, altrimenti non si spiega come i radar gli funzionino così bene.
Dicevamo che ero al telefono e commento "c'è un tizio che mi continua a fissare, avremo fatto il militare insieme". Mi si fa notare che magari gli piaccio, ma a me non pare mai la spiegazione più ovvia. Sarà che da ragazzina avevo l'apparecchio, a dodici anni mi ero già ben sviluppata (un'espressione orribile che andava di moda quando eravamo giovani) che tradotto vuol dire che avevo già la terza ed ero un metro e settanta ed invidiavo le ragazzine esili e minute (prima tra tutte la twin sister). Solo dopo capii che le due zavorre che mi portavo appresso (davanti per la precisione) erano un plus, allora avrei solo voluto essere come le altre. E quindi, non vedendomi (e non essendo) bella, ho sempre puntato sul cervello. Sulla personalità ed ovviamente questa cosa mi è rimasta e se mi guardano penso sempre di avere un moccio che cola dal naso e mai che magari piaccio a qualcuno.Uno dei giochini preferiti con la Ciccina era che lei era quella figa ed io quella intelligente, il che contiene un'imprecisione, perché lei è davvero quella più figa. Punto. Poi è anche una delle persone più intelligenti che conosca. Ma non serviva precisarlo, no? E' pieno di belle intelligenti e di brutte stupide e meno male.Non mi piacciono gli stereotipi, sarà per quello che l'unica Barbie che ho avuto aveva i capelli neri? E no, quella nella foto non sono io. Sembra, ma non sono io.
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