L’estate più profonda si distingue dalle altre stagioni e dalla porzione più light della bella stagione stessa per la facilità con cui si riconosce la musica inappropriata, quella che ti rimane appiccicata come lo schienale di una poltrona di pelle a torso nudo quando ci sono pressappoco 35 gradi e la ventola del nuovo pc rimesta l’aria calda sui tuoi piedi che non ne vogliono sapere di vincoli, infradito comprese. L’effetto di una canzone dal sapore invernale, anche solo per il suo carattere riflessivo e evocativo, è analogo alla prova di un cappotto di lana acquistato coi saldi di agosto, indossato direttamente sulla t-shirt e le bermuda, quindi se volete che non vi venga da prudere fate come me e prestate molta attenzione alle playlist. Lo so, suona un po’ come un’innaturale imposizione se anche voi siete di indole a sfumature di grigio, ma oltre le cinquanta più blasonate di questi tempi, si spera. Perché i brani invernali non è che portino freddo e sollievo, anzi ti impiantano quella coltre di nembostrati o come diavolo si chiamano a formare il tipico controsoffitto grigio milanese con quell’afa che in estate ti piglia dentro e non ti lascia più. Ma noi siamo fatti così, ci mettiamo sui canali della musica on demand e inseriamo come parole chiave le peggio cose che solo a pensarle ti fanno sudare. E non sempre si tratta di atmosfere oggettivamente respingenti, voglio dire è chiaro che ascoltare “Last Christmas” il 3 di agosto è da ricovero. Mi riferisco a tutto ciò che riguarda – almeno questo è il mio caso – quella fase dell’esistenza in cui si è in piena metamorfosi, e ci si pone le prime domande relative agli sfarfallii intestinali che si accusano quando ci parla una persona anziché un’altra, sempre che ragazzine e ragazzini vivano ancora struggimenti proto-amorosi di questo tipo. E a rivivere quegli stati d’animo a perdere che si provano a dodici o tredici anni, ora che ogni frazione di secondo la tratteniamo avidi perché è bene fare un po’ di scorta, è un bel farsi del male, no? Proprio per questo noi, che nello spleen ci sguazziamo, masochisticamente alziamo pure il volume delle casse e ci beviamo pure su una bevanda a temperatura ambiente, che fredda non abbiamo più l’età.
Magazine Società
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il sabotaggio della verità da Erri De Luca a Salò
La libertà di espressione è oggi in pericolo e questo non ce lo aspettavamo”. Così ha detto in un intervista Daniel Pennac cercando di spiegare il senso de... Leggere il seguito
Da Albertocapece
POLITICA, SOCIETÀ -
Maria Pia Brunori Zoffoli: «Ho intorno la vita» – da Il Nuovo Amico
Prof.ssa di filosofia e giovane bisnonna di due nipoti e cinque bisnipoti. Maria Pia Brunori Zoffoli (FOTO) brillante bisnonna di 80 anni, tutt’ora capo scout... Leggere il seguito
Da Ostinato
POLITICA, SOCIETÀ -
La gaya scienza di Scalfarenzotto
Nei giorni scorsi abbiamo assistito a un nuovo e forse ultimo capitolo della lunga abiura della sinistra: una storia lunga un quarto di secolo che prende le... Leggere il seguito
Da Albertocapece
POLITICA, SOCIETÀ -
Conti pubblici: a rischio 9 miliardi di euro
Sul tema della sentenza della Corte Costituzionale che, di recente, ha dichiarato illegittimo il blocco della perequazione all'inflazione delle pensioni previst... Leggere il seguito
Da Vincitorievinti
ECONOMIA, POLITICA ITALIA, SOCIETÀ -
Imprese: – 18.685 nel primo trimestre 2015
Rallentano le cessazioni di impresa nel I trimestre 2015, ma anche le iscrizioni toccano il minimo da diversi anni. Il risultato è un saldo negativo di -18.685... Leggere il seguito
Da Pierpaolo Molinengo
ATTUALITÀ, OPINIONI, SOCIETÀ -
Crisi, trovato il bandolo della matassa 2
Prendi un dato, mettilo accanto ad un fatto: se di colpo si fa buio e magari piove pure, sono cacchi. Per tutti. Il dato: il centro studi Confcommercio riferisc... Leggere il seguito
Da Prosumer
OPINIONI, SOCIETÀ