Una delle più belle realtà del calcio italiano, il Sassuolo di Eusebio Di Francesco continua la sua crescita nel segno del 4-3-3
È il 19 giugno 2012 quando Eusebio di Francesco, dopo l’esperienza in Serie A col Lecce, viene chiamato ad allenare il Sassuolo in Serie B. Già allora si intravedeva un gioco notevole, col 4-3-3 come dogma tattico, modulo che l’allenatore ha studiato da Zeman. Il progetto della squadra neroverde era chiaro: giocatori giovani, possibilmente italiani, con una promozione immediata.
Infatti il Sassuolo stravince il campionato di Serie B conquistando la prima promozione storica in Serie A. L’arrivo nel massimo campionato è però abbastanza traumatico: alla fine del girone di andata Di Francesco viene esonerato, venendo sostituito da Malesani. Il nuovo tecnico dura però solo 5 giornate (equivalenti a 5 sconfitte, ndr) in seguito alle quali il patron Squinzi decide di ridare nuovamente fiducia al suo pupillo Di Francesco. Questo nuovo incarico rappresenta una svolta per la squadra neroverde, che riesce miracolosamente a salvarsi nelle ultime giornate. Quel quartultimo posto, comunque, non si addice per nulla ad una squadra che vanta un tridente composto da Zaza, Berardi e Sansone, tre tra gli attaccanti italiani di prospetto più forti. L’anno successivo equivale ad una salvezza tranquilla per il Sassuolo, che dimostra sempre un gioco molto interessante, incentrato sulla fase offensiva non senza qualche lacuna in fase difensiva. Oltre a questo, va sottolineato come spesso in campo il Sassuolo schieri 11 giocatori italiani, unica squadra a farlo.
Il dodicesimo posto conquistato da Di Francesco non passa inosservato a molti club italiani, la Fiorentina per esempio corteggia l’allenatore abruzzese a lungo prima di mettere sotto contratto Paulo Sousa. Il presidente Squinzi riesce a convincere il suo allenatore a rimanere, nonostante la partenza di Zaza, suo numero 10. Con i soldi ricavati dalla vendita del centroavanti della nazionale, il Sassuolo acquista altri giovani tra cui Defrel, Laribi e Politano. Il 4-3-3 diventa ancora più offensivo, con Domenico Berardi, futuro fuoriclasse e testa calda, al centro del progetto. L’influenza “Zemaniana” si fa sentire sempre di più, diventando palese durante Sassuolo-Lazio dell’8^ giornata: i Neroverdi sono in vantaggio per 2-1 e negli ultimi minuti, invece di subire l’assalto degli ospiti, si riversano nella metà campo avversario interpretando alla perfezione il detto “la miglior difesa è l’attacco“. Probabilmente questo 4-3-3 é il migliore della Serie A: se i risultati non sono gli stessi di squadre come Napoli e Roma, che però vantano un organico superiore, per interpretazione questo é di gran lunga superiore.
I risultati continuano a dare ragione a Di Francesco: il Sassuolo si trova a 26 punti dopo 15 giornate, al sesto posto a sole 7 lunghezze dalla capolista Inter.
Nonostante l’obiettivo dichiarato continui ad essere la salvezza, i Neroverdi, vista anche l’ultima stracciante vittoria per 1-3 contro la Sampdoria, continuano a sognare l’Europa, sempre più nel segno del 4-3-3 del “maestro” Di Francesco.
Game over!!! Spettacolare vittoria in trasferta per i neroverdi! #SampSassuolo termina 1-3!! #ForzaSasol #SerieATIM
— U.S. Sassuolo (@SassuoloUS) 6 Dicembre 2015
