L'Italia non smette mai di stupire. L'arretratezza mentale di chi presiede certe organizzazioni, oltre il governo, è nauseante. Basta. Non se ne può più. La gente è stufa di questa gente, perché non si fanno da parte, perché si ostinano a non capire che il loro pensiero ha fatto il suo tempo?
Mi riferisco alla protesta da parte dell'Aiart (Associazione Spettatori Onlus) contro la serie televisiva "Il Trono di Spade". Ai vertici c'è il signor Luca Borgomeo, un altro ultracentenario (non basta il capo di Stato, il 90% dei parlamentari ecc) cattolico e bigotto. Secondo costui la serie rappresenta il frutto di autori depravati, poiché è piena di scene sessuali esplicite e violenza gratuita.
Ma si sa del realismo che pervade la storia di Martin: è parte integrante della trama, degli eventi, delle caratterizzazioni medievaleggianti, sebbene fantasy. Il realismo comprende tutto ciò che fa parte della vita e del mondo, di quella vita e di quel mondo. Certo, è vero che mandarlo in onda in fascia protetta potrebbe essere inappropriato, ma d'altronde ci sono centinaia di canali televisivi, centinaia di modalità per vederlo qualora ci siano bambini in casa, dalla registrazione alle repliche messe a disposizione con determinati tipi di abbonamento.
Non voglio difendere Game of Thrones, solo perché mi piace (a dire il vero, non poi così tanto, considerato che ho letto tutti i romanzi usciti fin'ora in Italia), ma lo prendo come pretesto. Perché il problema è proprio questo bigottismo cattolico che sussiste in una società moderna che non ne ha più bisogno. Dovremmo essere in paese laico, ma così non è. La gente è stufa di queste continue intromissioni da parte di questi fanatici religiosi in ogni aspetto della propria vita sociale. Le campane di allarme suonano ovunque, le voci urlate nel megafono riecheggiano in ogni angolo del Bel paese, ma i cattolici continuano ad essere sordi, ciechi e, soprattutto, ignoranti. Inutile discorrere ancora su questo argomento, perché se ne parla in lungo e in largo.
Il motivo per cui ho voluto scrivere questo post è un altro. Innanzitutto scusate se mi sono sfogato un po'. Inoltre scusate se sono sintetico, ma ho da lavorare sulla tesi, e quindi fate due più due. Dicevo, il motivo per cui ho scritto questo post è perché mi ha fatto sganasciare dalle risate l'affermazione di nonno Luca (con tutto il rispetto per i veri nonni):
"[...] Si obietta che basta cambiare canale per non subire lo squallido programma: certo, ma perché in un Paese civile si deve sopportare l'incultura del servizio pubblico radiotelevisivo? La risposta amara è semplice: chi viola il buon senso e sperpera danaro pubblico è sicuro di non incorrere in sanzioni; chi dovrebbe erogarle è in tutte altre cose affaccendato!"
Ora, se è vero che nessuno si prende la briga di sanzionare coloro che usano denaro pubblico per fini indicibili e illeciti, è anche vero che portare questo aspetto sul piano televisivo è patetico. Perché se il denaro pubblico dovesse davvero essere speso con buon senso in materia televisiva, allora chiedo a gran voce (e penso che migliaia di altri italiani si unirebbero a me) che vengano cancellati dai palinsesti alcuni programmi, che sono i veri portatori di inciviltà, incultura e falsi valori. Per fare un esempio:
- Matrimoni di vip in diretta, della durata di ore.
- Messe e angelus vari, perché sono insulti alla mia persona e divulgatori di prediche fuorvianti rispetto ad altri credi e di pratiche plasmanti.
- A sua immagine, come sopra.
- Uomini e donne, Amici, C'è posta per te e roba simile, perché altamente diseducativi e anti-adolescenziali.
- Domenica In - L'Arena, Buona domenica, Domenica Live e vari, perché incivili e inutili.
- Tutti i programmi sulla vita privata dei VIP (la i sta per idiot), perché non gliene frega niente a nessuno di Belen che rimane incinta e della Minetti che mostra culo e tette.
- Tutti i reality, perché frivoli, ignoranti, volgari e perché mettono in mostra personuncole patetiche, non intelligenti, ma false.
- Affari tuoi e simili, perché truffaldini e pre-impostati ad hoc.
- Programmi tipo San Remo, Miss Italia e vari, perché sleali, incoerenti e ripetitivi.
- Programmi tipo Plastik Ultrabellezza, perché diseducativi nei confronti di adolescenti, istiganti e lesivi nei confronti della propria personalità e autostima.
Ora mi vengono in mente questi, perché per fortuna non ho la tv in casa, ma ho modo di guardarla quando vado a casa dei miei e quello che mi ritrovo è tutto questo scempio. Scempio che, se proprio non si vuole eliminare, non dovrebbe essere sovvenzionato con il denaro pubblico, ma tutt'al più programmi di questi tipo dovrebbero essere a pagamento, solo a discrezione di chi è interessato a guardarli. Non mi sembra giusto pagare per cose che non interessano, tanto più perché privi di cultura, dignità, onestà.
Quindi cari nonno Luca e Aiart, pensateci due volte prima di muovere delle accuse contro un singolo programma, e guardatevi meglio attorno. Ma soprattutto mettete da parte ignoranza e bigottismo e lasciate la libertà di fare ciò che si vuole, anche a costo che si sbagli.