Di giochi e di musica.

Creato il 26 luglio 2012 da Barcellonando
La vita è un gioco o i giochi aiutano a vivere meglio? Non lo so. Per questo sono andato a chiederlo alla mia amica Tiziana che lavora da Jocs Mallart, uno dei negozi di giochi d'ingegno, scacchi, rompicapo, tarocchi & friends più antichi di Barcellona.
Barcellonando: Tiziana, ci racconti qualcosa della bottega dove lavori?
Jocs Mallart è l'unico a Barcellona specializzato in scacchi, con più di 500 pezzi diversi, da quello da viaggio a quello da 1.700€.
Vendiamo dame, gli scacchi, back gammon e i vari giochi di società, ma la sezione a mio avviso più interessante di è quella dei tarocchi. I personaggi che li comprano sono veramente dei fuori dei testa. Una volta è venuto un americano, tutto vestito di nero, con gli occhiali da sole, la sera. Cercava un mazzo di tarocchi particolari perché lui di lavoro faceva l'acchiappafantasmi, liberava le case disabitate rimaste sfitte per via dei fantasmi. Ancora adesso ci penso e non so se mi ha preso per il culo o diceva sul serio...
E cosa ha comprato?
Diversi mazzi di tarot, tutti in stile gotico.
Altri che ci dicono che abbiamo un'aura particolare, un alone lucente, che lo vedono, altri ancora che improvvisano letture estemporanee.


Cosa cerca la gente che entra nel negozio?
In questo periodo (febbraio, data dell'intervista, NdB) giochi da tavola. La gente preferisce stare in casa con amici e parenti e giocare.
Risk, i conquistatori di Catan, il Carcassone, il Dixit, il Bang sono i giochi più richiesti in questo momento, mentre tutto ciò che riguarda il poker ultimamente è in calo, anche se poi puoi incontrare qualcuno disposto a pagare un mazzo di carte da poker anche una settantina di euro...
Riesci a portare i clienti ordinari e profani dal Monopoly a qualcosa di più originale?
Alcuni sí. Io odio il Monopoly, preferisco il Bancarotta, che è tutto l'opposto, vinci se riesci a spendere tutti i soldi che hai…molto piu divertente!!! Nonostante tutto il Monopoly, il Parchis e il gioco dell’oca rimangono tra i giochi tradizionali piu richiesti.
Hai mai avuto paura? E' pur sempre un negozio con un'aura tutta sua...
Paura del negozio no, ma piuttosto è l'effetto che mi fanno i cartomanti, che di certi mazzi non ne vogliono neanche sentir parlare. Come quello di Aleister Crowley, che è visto male da molti cartomanti per la simbologia dei suoi tarocchi, perché richiama la Bestia, porta il male... C'è per esempio una cliente, tra l'altro una mia cliente personale, che una volta mi ha fatto togliere un mazzo di oracoli da uno scaffale perché era attaccato a un mazzo di Crowley e secondo lei lo contaminava con la sua cattiva energia. Ma certo questa non si puo definire paura. La paura la sentivo all'inizio, quando dovevo maneggiare scacchi del valore di 500, 600 eurazzi!
Quali sono i tuoi clienti preferiti?
I cartomanti mi piacciono, ma i miei preferiti sono i collezionisti di trottole.


Perché? Sono dei bambini grandi?
Sí! Ce n'è uno particolare, di questi bambini grandi. Tutte le volte che mettiamo delle trottole nuove in vetrina lui dopo dieci minuti è lì a comprare quelle che gli mancano. Si presenta con pantaloni alla zuava di velluto, calzettoni lunghi, baschetto di lana rossa. Mi ha insegnato a fare girare una trottola a forma di carota. Dopo svariati tentativi sono riuscita a farla girare per un po', con molta soddisfazione!!! E poi ci sono i turisti giapponesi che sono veramente dei bimbi grandi perchè si meravigliano di tutto e quando entrano in negozio è un continuo ooohhh...wow...ooohhh...sono divertentissimi!!!
La tua altra attività è organizzare concerti di gruppi assurdi nella tua nativa Borore (NU). Ce ne parli un po'?
Tutto inizia nel 2001, quando con gli amici di sempre del paesello decidiamo di organizzare concerti poco convenzionali, che difficilmente si potevano  ascoltare dalle nostre parti...E ci chiamiamo IN#C (dedicato a Terry Riley) associazione culturale che vuole divertirsi e divertire. Il primo fra tutti ad essere stato invitato è stato il chitarrista sardo Paolo Angeli (che sarebbe poi tornato altre due volte oltre a diventare un nostro grande amico), e poi gli Zu, Paolo Zucca, Makoto Kawabata una psyco chitarra che è tutto un viaggio, Yoshida, il batterista dei Ruins, Zeni Geva, e poi Henry Grimes Quintet geniale contrabbassista, persona dolcissima, che ha suonato con i piu grandi del free jazz per poi finire nell’oblio vivendo come un clochard e facendo i lavori più umili. Fortunatamente riscattato e riscoperto da un altro grande contrabbassista, William Parker. Per Borore sono passati, a mio parere, i due più grandi batteristi del mondo, Hamid Drake e giusto il dicembre scorso Charles Hayward... fantastici, spaziali!!!
Cos'hanno in comune Borore e Barcellona, a parte la B?
(risa)
Com'è avvenuto il salto?
Casuale. Una mia cara amica veniva qua per fare alcuni progetti di cooperazione allo sviluppo, i primi due svolti in Marocco, e io mi occupavo della parte amministrativa. Abbiamo lavorato a un progetto a Barcellona, finito il progetto ho deciso di restare.
Ti piacerebbe organizzare concerti qui?
Un sacco. Ma è diverso, perché farlo a Borore è una sfida incredibile, più emozionante. C'è un pubblico molto diverso, con un orecchio difficilmete abituato a certe sonorità, più vergine da questo punto di vista...E quindi portare in una realtà sperduta e appiattita come quella del centro Sardegna cose che difficilmente si vedono e si ascoltano in giro ha tutto un altro sapore... Mentre Barcellona è una città dove si può trovare di tutto, o quasi......
Che musica descriverebbe meglio il tuo negozio?
Ce ne sarebbero diverse: dark gothic per alcuni cartomanti, musica classica per il giocatore di scacchi, krautrock del professionista del Risk, rock 'n' roll per il mago dello yo-yo… perché le situazioni cambiano sempre, cambiano le persone, le espressioni, i suoni delle diverse lingue del mondo. Poi ci sarebbero sicuramente le canzoni tradizionali spagnole degli anni '50 e '60 che sono il leitmotiv del signor Ramon, il proprietario del negozio, come pure le canzoni della Maria del Mar Bonet, Somewhere Over the Rainbow della Judy Garland del Mago di Oz e mille altre sonorità…
Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Sicuramente il contatto con i diversi tipi di gente che arrivano da ogni parte del mondo, addirittura dall’ Uzbekistan…. Dal cartomante che entra solo le sere di luna piena perché così le carte assorbono un'energia particolare, al nonnino che entra con suo nipote per comprargli un gioco di quando era piccolo, come una trottola, alle mamme che vogliono fare un regalo ai figli ma che non sia elettronico, ai tipi strani, come quello che è entrato solo per chiedere se poteva farci vedere come faceva "il ponte" (si è davvero sollevato sulle mani col bacino a pancia in sú sul marciapiedi). O questa coppia anziana che compra un mazzo di carte ogni due o tre settimane, lui è l'esperto e lei la memoria, cioè lo aiuta a ricordare per evitare di comprare doppioni...
Un' altra cosa bella è quando salgo nel magazzino segreto, in cima a una scala di legno, dove ci sono tutti i giocattoli cinesi, Qun Pang, Othello e vari giochi, tutti fatti in legno di tek. Quindi con un profumo bellissimo, come gli scacchi di "palo de rosa" .
Giochi strani?
L 'ultima novità viene dagli USA e si chiama Neocube , un gioco formato 216 piccole sfere di calamite con le quali si possono fare le forme piu svariate, oppure le scatole giapponesi che sono un vero e proprio rompicapo, che si aprono dopo 10-12 movimenti difficilissimi...solo per professionisti veri!
Chi ha inventato i giochi da tavola?
Fra i giochi piu antichi ci sono sicuramente il gioco reale del Ur dal nome della città della Mesopotamia risalente al 2600 a.C, come pure il Backgammon, o il Senet, il gioco degli egizi, gli scacchi di origine indiana, il tris, il Mancala, un gioco africano...
Racconta qualche perla del vecchio padrone del negozio.
E' un businnes man, con una grande cultura sul mondo dei giochi, e con un particolare fiuto per gli affari. Anche se bisogna riconoscerli che a volte rischia assai con la scelta di alcuni giochi particolari o scacchiere poco convenzionali, ci azzecca quasi sempre.
I catalani e il gioco.
Giocano molto. Catan, Carcassone, Domino, Risk, scacchi, carte...
E anche nel gioco sono molto ironici e sarcastici e rilanciano sempre..come a esempio i giocatori di domino che ogni domenica si mettono di fronte al mare e se ne dicono di ogni…tra un bel piatto di sardine fritte e un buon vermuth....
Il gioco ci rende migliori?
Sicuramente sì. Ma la vita a cui siamo condannati lascia poco spazio per il gioco...
Io chiudo la porta e chiudo il mondo dei giocattoli...


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