Quindi la povera primogenita aspetta invano il momento in cui la sorella viene messa a letto per presentare la sua pila di arretrati con tanto di interessi alle mie dovute letture serali, ma si trova immancabilmente davanti una non ben intendente mamma-zombie a cui si impastano le parole in bocca alla prima pagina prima di sprofondare in un osceno sonno bavoso, a cui provvidenziali ali di copertine rigide cartonate fanno da pietoso velo.
Intanto si avvicina il termine per la restituzione dei prestiti, quindi ne approfitto per segnalare qui, dell'ultima vagonata di libri, quelli che ritengo degni di menzione, se ci riesco e un po' per volta.
Iniziamo:
Titolo: Il mostro del sonno.
Autore: Maria Vago
Illustratore: Anna Laura Cantone
Editore: Edizioni Arka
Età di lettura: 4-5 anni
Voto: 8
E' un bell'albo illustrato che affronta l'annosa questione delle paure infantili, nella fattispecie delle paure irrazionali che si annidano nei pensieri notturni dei bambini, quelli che vengono quando sei solo, nel tuo letto, al buio, e sai che dovresti dormire, ma proprio non ce la fai.
A chi di noi non è capitato almeno una volta?
A me sì, naturalmente, e tuttora che di anni ne ho 32, ne conservo memoria, di quei mostri che, talvolta, popolavano le mie notti.
Vien quasi da pensare che sia un passaggio obbligatorio e necessario, quasi un esorcismo dei pensieri spaventosi, che dei mostri prendono le sembianze, per poi dissolversi nelle ore del giorno, quando la luce del sole, la compagnia, e le cose da fare, non lasciano tempo e spazio a quei pensieri paurosi, di cui si finisce per vergognarcisi pure un po'.
Fatto sta che il problema rimane, e allora sarà anche necessario che si elaborino strategie di difesa da tirare fuori all'occorrenza.
Come tutte le paure, anche la paura dei mostri è alimentata dall'ignoto. Di questo si avvalgono i mostri, del fatto che a ben guardare nessuno li ha mai realmente "visti" se non con gli occhi dell'immaginazione, oppure nei sogni, e allora ecco che la paura si accresce a dismisura, poiché ciò che è indefinito e oscuro lascia spazio alle prospettive più spaventose.
Ma si dà il caso che una volta a Pietro è capitato che il suo mostro uscisse allo scoperto, e che iniziasse a parlargli, invece di sbranarlo.
Allor fu la paura un poco queta, dice il poeta.
Fatto sta. Se sai che con un mostro, per quanto malintenzionato si può sempre ragionare, già inizi a sentirti più tranquillo. Figuriamoci poi se quello, pur di farti dormire, si mette a raccontarti storie della buonanotte.
Vuoi vedere che alla fin fine questo mostro non era poi così cattivo come ce l'eravamo figurato?
Anzi, a ben vedere, avere un mostro così spaventoso come alleato può rivelarsi una risorsa non da poco.
A Mimi è piaciuto molto, anche se ammetto di aver sorvolato su alcuni passaggi a mio dire un po' troppo coloriti che avrebbero potuto suscitare in lei paure che forse finora non ha ancora avuto modo neppure di immaginarsi (le storie che racconta il mostro hanno una certa coloritura splatter). Infatti credo sia un libro indirizzato a bimbi un pochino più grandi (5 o 6 anni forse), o magari anche a un pubblico di sesso maschile, perché si sa che i maschietti hanno una certa morbosa attrazione per i particolari orrorifici, più delle bambine credo.
Ad ogni modo lo scopo del libro era quello di affrontare le paure e aiutare a superarle.
Ci siamo riusciti senza evocare nuovi e non richiesti fantasmi notturni?
Naturalmente se letto con l'aiuto di un adulto ( e a tre anni non vedo molte alternative) può essere un libro rassicurante sotto alcuni aspetti:
- Sottolineare il fatto che una paura può essere ingiustificata (anche se al mostro piace spaventare i bambini, non vuol dire che faccia loro del male)
- Spiegare che per combattere una paura a volte occorre affrontarla. Allora ti accorgi che l'oggetto della paura non era poi terrificante come sembrava.
- Spiegare che forse il mostro del Sonno era semplicemente molto solo, perché nessuno gli aveva mai raccontato una bella storia, e quindi che a volte con la gentilezza e la condivisione si può tirare fuori il bello anche da chi proprio non ce l'aspettavamo.
Il discorso di parlare coi mostri e renderseli così amici era comunque una soluzione che Mimi già aveva trovato da sé e metteva in pratica sistematicamente nei confronti delle sue paure del momento. E' stato così che è iniziata la sua amicizia con lo scheletro Penz e col Mostrone di ghiaccio del film Frozen, ormai diventati nostri abituali ospiti e compagni di gioco.
Poi sulle paure infantili e su come affrontarle ci andrebbe scritta una roba a parte.
Diciamo per ora che credo sia fondamentale non sminuirle, ma prenderle sempre sul serio (in fin dei conti ce ne sarebbero di cose di cui un bambino, nell'impotenza dei suoi pochi anni, dovrebbe giustificatamente aver paura, e il fatto che magari non ne sia pienamente consapevole, non elimina il legittimo istinto a sentirsi comunque bersaglio di pericoli ignoti, che possono per il momento prendere in prestito le sembianze mostruose di un vasto repertorio di personaggi spaventosi dell'immaginario), e nel frattempo aiutarli a mettere a punto qualche strategia di reazione alla paura, perché sia pur sempre gestibile, e non ne rimangano schiacciati.
Molto belli i libri di questa collana Perle dell'editore Arka, di cui ho visto in giro anche altri bei libri.
Bello il formato "panoramico" delle illustrazioni full page, che però nelle edizioni più recenti ho visto abbandonato in favore di un più maneggevole 20x30 verticale.
Belle e molto azzeccate al contesto e al "clima" della storia le illustrazioni di Anna Laura Cantone, illustratrice che, dopo un'iniziale diffidenza ho imparato ad apprezzare per la sua ironia e per l'espressività vignettistica dei suoi personaggi, oltre che per la maestria nell'uso delle diverse tecniche e la "corsività" del suo tratto inconfondibile. Uno stile comunque un po' complesso che continuo a ritenere poco comprensibile per bambini molto piccoli, proprio perché estremamente caratterizzato e caricaturale.
Trovo fantastici i suoi mostri, paradossali e tutto sommato simpatici, e credo che, malgrado la gamma cromatica cupa scelta per questa fantasie notturne, malgrado le file di denti e lo sfoggio di artigli, riescano a sdrammatizzare in maniera comica il potenziale pauroso della storia.
Consigliato ai lettori più coraggiosi.
Con questo post partecipo a: I venerdì del libro.
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