Di lingue storte
Folleggio,
statuendo cataclismi
tra intercapedini di testo,
se resta frangia a sé
di un conquistato intercalare
lo vedrai serafico,
l’ardire stento cui poi verso molla,
la voce,
sfatta di rinviarsi in percussioni
per cui resti ascesa,
sopra le svesti che dicesti tue abrasioni,
flesse in lento stacco di suola e da terra,
la bocca
si lava
volteggiandosi a lingue storte
cui pensieri si chiamano rivolta.
Folleggio.
(Menzione speciale “Giovanni Boccaccio” al Premio Saffo per l’originalità )
ETEROTOPIA
Di questa stessa fuga m’intaccherai,
di prigionia esile;
nitore o patina dei tuoi laghi mobili?
Pelle, realizzami con mano e grumo nero
e, a tratti, coacervami la demenza,
all’ingrasso è l’eresia, l’illazione nell’ultima pantomima;
stillo bile e regole acquatiche,
asciugandomi tana e partenze, quasi poco spesso.
Muto nell’originale
e le briciole scavano miniere di sale.
Queste, le tue improrogabili assenze!
Riferisci a specchio inclemente
che ho un altro gradino nella tasca,
oggi non lascia segni, la stagione delle foglie secche,
arriverò a maledirmi alla prossima fermata.
Noemàtia
Dimorerai fenditure sotto ogni zero
e perentorie enfasi sullo strato vago.
A tanti ermi scriverai il mio collasso
e come orpello piegato all’altitudine rasente
di queste ultime attese non sentirò confine,
abitazioni scomposte, eluse
e sì, sarai precisa labile, dove le tue scritture.
Arresi, i risvolti al tocco di madrepore
ordirai senza ignavia un tuo perielio
dove rintoccherai
a distanza corta.
Contami, forse, le piaghe, tegole a dirti: ragione.
MARCO NUZZO
Marco è pugliese doc. Collaboratore per diversi siti e riviste letterarie insieme a Gioia Lomasti, per siti e blog letterari, talent scout, ha scritto diversi articoli per il Dinanimismo di Zairo Ferrante, già riconosciuto da una parte della critica come movimento poetico letterario, tra cui spiccano nomi come Giovanna Mulas, candidata più volte al Nobel per la letteratura e con Noris Roberts, Ambasciatrice Universale per la Pace e l’Amore in Venezuela e poetessa. Per Lettere Animate Editore è stato direttore della collana Satyricon. Collaboratore per altre piccole e medie case editrici tra cui: Butterfly edizioni, Seleer editoriale, le collane Poesia e vita, Sopralerighe e Poesia, quale curatore d’opera, per Rupe Mutevole edizioni.
Dicono di lui:
Il suo poetare è volutamente impreziosito da neologismi, espressioni ad effetto che tendono a costruire impalcature complesse dove potersi perdere, inseguendo il senso e il significato più profondo del “fare poesia”. Se è lecito fare un paragone, possiamo dire che il suo pensiero poetico è più vicino alla corrente orfica di Dino Campana che amava essere differente e diverso dalla consuetudine, pagandola cara con l’esilio e la pazzia. Eppure è stato poeta innovatore, poeta del canto, della suggestione sonora che in “Canti Orfici” ha insegnato alla generazione successiva a impostare un nuovo genere di versificazione che ha ispirato Eugenio Montale e Giuseppe Ungaretti. Allo stesso modo Marco Nuzzo è un poeta della ricerca espressiva che va oltre il senso comune, la chiarezza pura e semplice che svilisce il verso e lo rende anonimo, impersonale, grigio. (Alessandro Spadoni – Giornalista)
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