di luce propria e di luce riflessa

Creato il 24 aprile 2012 da Plus1gmt

Oggi parliamo di comportamenti provinciali. Io vengo dalla provincia più grezza e profonda che si possa immaginare e malgrado abiti qui da tempo sufficiente per considerarmi milanese al cento per cento (cit.) provo quel pruriginoso sussulto quando per strada incontro un Vip. Questo è un comportamento molto provinciale, perché se sei nato e cresciuto a Milano invece ci sei abituato e non ci fai più caso perché a tua volta è facile che tu sia un Vip o che tu abbia a che fare con le star fin dalla scuole elementari. Magari pure tu che leggi lo sei e non sai di esserlo. Se lo sei e sai di esserlo lascia un commento sotto che così mi si alza il traffico.

Ma, scherzi a parte, essendo qui il centro della moda, dello spettacolo, dello sport e di tante altre attività lecite e illecite non è difficile notare Sallusti che fa jogging, il Leone di Lernia che passeggia in Piazza del Duomo o Cristiano Malgioglio nel quadrilatero dello shopping. Tutta gente di un certo livello. A me è capitato addirittura di sedere allo stesso tavolo di Alex Britti, pensate un po’. Ero a pranzo in una di quelle trattorie tavola calda cosiddette radical chic, di quelle che talvolta vengono scelte pure come location per riprese di spot o cinematografiche. Mi trovavo lì con una collega in un tavolo di quelli cumulativi che fa molto intellettuale di sinistra che mangia con i muratori ma la voce che sentivo al mio fianco non aveva nessuna inflessione albanese bensì romana. Ma sapete che non è sempre facile riconoscere i personaggi famosi fuori dal loro contesto e dagli studi televisivi, così ci ho messo un po’ a capire di chi si trattava e quando ho capito e ho fatto cenno alla mia collega che nemmeno lei lo aveva riconosciuto poi ho avuto l’equivalente della Sindrome di Stendhal nei confronti degli esseri umani tanto che la meraviglia e la sensazione di impotenza di fronte a cotanta importanza hanno avuto persino il sopravvento sul disprezzo per un più che discutibile poppettaro.

Mi è capitato anche di incrociare Gherardo Colombo all’uscita della metropolitana, Gad Lerner con i mocassini senza calze nella stessa trattoria tavola calda di Alex Britti, un vero ricettacolo di Vip e questo è il motivo per cui vado spesso, e Shel Shapiro che probabilmente abita dalle parti del mio ufficio perché è quello che incontro più spesso. Senza contare Massimo Coppola che però non so se vale, non è molto Vip e poi ora dirige una casa editrice.

Il mio disinteresse snob verso il calcio e gli altri sport di massa mi preclude purtroppo un mondo a sé stante impedendomi di riconoscere gli operatori del settore. Come saprete a Milano ci sono ben due squadre di calcio, e anche oltremodo titolate, quindi suppongo che sia comune per chi vive qui avere come vicino di casa uno sportivo di successo. E già in due casi mi è stata segnalata da terzi la presenza di volti noti delle domeniche pallonare a pochi metri da me, in occasione delle avvincenti partite di pallavolo di mia figlia. Il mese scorso ho visto da vicino Stefano Tacconi, che ricordo esser stato portiere di Serie A nonché opinion leader in talk show dedicati alle strategie di gioco. Lo scorso sabato, in un piccolo centro alle porte di Settimo Milanese, ancora durante un torneo di volley, il clamore dei genitori presenti sugli spalti ha smascherato la presenza di un tal Samuel che mi è stato indicato come giocatore dell’Inter. Era lì per il mio stesso motivo, aveva una figlia in una delle numerose squadre presenti al torneo, e c’era un via vai di grandi e piccini che gli sedevano vicino per farsi immortalare con il loro idolo. Peccato non l’abbia riconosciuto, avrei approfittato della sua presenza anche io per una foto da pubblicare sul mio blog, proprio qui sotto.



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