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Di Matteo: “Continuerete a cercare la verità”

Creato il 22 gennaio 2014 da Makinsud

Una platea numerosa e partecipe ha presenziato domenica 12 gennaio alla manifestazione di sostegno ai magistrati occupati nelle indagini sulla trattativa Stato-mafia. Promossa dal “Il fatto quotidiano”, ha gremito il teatro Golden del capoluogo siciliano. Duemila persone accorse per ascoltare gli interventi di Antonio Padellaro, direttore della testata, Barbara Spinelli, editorialista de “La Repubblica”, Roberto Scarpinato, procuratore della Corte d’Appello di Palermo, e Marco Travaglio. “A che punto sono la mafia e l’antimafia?”: applausi frequenti e standing ovations hanno scandito le interessanti interpretazioni della questione e i più emozionanti momenti di ringraziamento ai magistrati impegnati in prima linea e alle loro scorte.

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Padellaro ha subito spiegato che il motivo principale per cui il dibattito era stato organizzato era quello di creare una forte sensibilizzazione dell’opinione pubblica laddove stampa e politica sembrano non indignarsi abbastanza per le gravissime minacce intercettate tra le parole di Totò Riina, condannato già a più ergastoli e ancora in attesa di giudizio per i reati su cui ancora oggi i magistrati cercano di far chiarezza: “La politica trova il tempo per parlare di tutto, ma non per dire parole incisive a sostegno dei pm di Palermo”.

Barbara Spinelli, invece, nel suo intervento ha isolato un legame tra crisi e mafia: risponderebbero a manovre occulte delle criminalità organizzate i costanti attacchi alla Costituzione, sostenuti anche da poteri finanziari forti, nello specifico dalla società statunitense Jp Morgan, che in un documento pubblicato qualche mese fa ha descritto le costituzioni dei Paesi del Sud Europa, nate da forti resistenze antifasciste, come “inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea”, poiché gli esecutivi risulterebbero “limitati” nell’applicare le necessarie misure d’austerity.

Il pubblico in piedi ha salutato successivamente la fine del lungo intervento di Scarpinato: con accurata citazione di date ed eventi, il Pg ha tracciato, infatti, una lunga storia di stragismo usato come strumento politico e ha poi avanzato l’ipotesi che tanta rabbia espressa da Riina nelle intercettazioni possa affondare le radici nei retroscena delle stragi ai danni di Falcone e Borsellino, retroscena ancora inesplorati.

Tutto quello che sta succedendo attorno a noi mi dà una speranza. La speranza che voi tutti, nonostante tutto e comunque vada, continuerete a cercare la verità e a pretendere che i magistrati e gli uomini di legge siano sganciati dal potere mafioso e questo, ne sono convinto, finirà per tutelare la nostra vita e la vostra sicurezza” con queste parole Nino Di Matteo, insieme a Roberto Tartaglia, Francesco Del Bene e Vittorio Teresi, ha salutato alla fine dal palco il pubblico plaudente. In sala molti addetti alla stampa, lo scrittore Aldo Busi e le telecamere di “Servizio Pubblico” alla testa del reporter Sandro Ruotolo, che presto dedicherà all’evento una puntata speciale.

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