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Ci sono giornate, come questa, in cui tutto di tocca da vicino e morte e vita si intrecciano e ti lasciano stupefatta. La morte improvvisa di un signore gentile, un custode di gelsi, che ho visto solo una volta ma che mi aveva colpita- che ha sconvolto tutta la comunità- e poi la Vita che scorre inesorabile. C'è chi muore e chi rinasce e dopo tanti giorni di fiato sospeso, a volte lacrime, e preoccupazioni familiari. Ho potuto svegliare una persona cara e dirle: "I controlli sono andati bene, non hai niente" e vedere il suo sorriso che spunta da sotto le coperte, le lacrime emozionate di mia nonna e sentire, ovviamente, il mio cuore che batte come un tamburo. Se avessi detto: "Non morirai" sarebbe stata la stessa cosa...
Queste sono giornate forti, da ricordare.
E poi c'è lei, che è andata a farsi bella, perché la casa stava svanendo sotto chili e chili di pelo, e sa di esserlo perché si pavoneggia da tutto il giorno.
E ancora, in famiglia, l'emozione è forte.
Mi rendo conto di essere una persona abbastanza singolare, qualsiasi cosa succeda, mi sento sempre nell'occhio nel ciclone, così sembra che la mia vita sia perfetta, che io non abbia mai problemi. Non è così, li ho e, a volte, anche più di quelli che ho intorno e si lamentano ma ho degli strumenti a disposizione e li utilizzo. Amo la mia esistenza e so che è perfetta così. Questa può essere l'unica differenza. Stare nell'occhio del ciclone vuol dire fidarsi, sapere, nel profondo del cuore che tutto va bene, che ogni cosa è giusta così, anche se in quel momento ci fa piangere. So che, qualunque cosa accada, le difficoltà sono solo momentanee. Se c'è da piangere piango e, quando mi sono svuotata, esco e mostro al mondo il mio sorriso sincero che è come l'arcobaleno dopo la pioggia. Ecco il "segreto".
Mi sento forte, fortissima ma so anche flettermi se tira troppo vento. Non mi spezzo perché il mio nucleo è indissolubile e dovrebbero saperlo tutti, quel sapere che non è solo intellettuale ma che scaturisce da un click. Come ha detto qualcuno: "La vita è uno stato mentale" e questo lo so bene.
Intanto ieri siamo stati qui, in un piccolo angolo indo-salentino, per l'occasione.
Abbiamo bevuto un chai, ascoltato dell'ottima musica e salutato quegli amici che vediamo una, due volte l'anno ma che ogni volta ti accolgono con il loro radioso sorriso e la loro disarmante semplicità. Tra gli ulivi e il vento della nostra terra, sotto un tiepido sole.
La Vita è bella! :-)
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