Di nome e di fatto

Ti chiamo Amore e sei il mio Amore, di nome, di fatto e di cuore. Mai come ora ho la consapevolezza che sia proprio così, Amore.

Nel corso degli anni sono stato costretto ad imparare a tacere, a chiudermi e a lasciar trasparire solo quello che pensavo potesse essere utile e necessario, tralasciando il resto. Forse per una sorta di autodifesa, forse per timore o forse solo perché fino ad ora non ho mai trovato una persona a cui affidarmi completamente, a cui abbandonarmi senza riserve. Forse perché fino ad ora nessuno mi ha mai capito come invece sai fare tu.

Sì, perché non ti sei mai fermata alla facciata o alla risposta di circostanza ma hai sempre voluto andare oltre. La chiave per aprire la porta non te l’ho data io, l’hai conquistata tu e sei entrata. Hai superato l’ingresso percorrendo il corridoio che unisce testa e cuore e hai visitato le stanze che nessuno ha mai visto prima.

Ogni tanto qualche serratura, per via del tempo, fa ancora fatica ad aprirsi e le emozioni di quella stanza escono a fatica, ma non credere che non ci siano. Sono lì, vive, e aspettano solo te.

C’era tanta polvere, ordine e disordine tra quelle emozioni rinchiuse per anni e hai saputo aprire le finestre e hai portato il sole e hai saputo vedere che sotto la spessa coltre ci sono i frammenti di una vita, come pezzi di uno specchio. Hai saputo sistemarli e unirli con pazienza e ora, nel riflesso della mia vita, ci sei tu.

Tutto quello che ho sempre pensato, creduto o che potesse spaventarmi ora è cambiato. Da quando ci sei tu non c’è quasi nulla che riesca a spaventarmi. Nemmeno trascorrere ore a pronunciarsi sui nomi che ci piacciono di più.

Ieri sera poi credo che nemmeno nella più bella delle favole si sia mai respirato quell’incanto. Ma le parole sono superflue quando due cuori si incontrano nello sguardo. Quando i nostri sguardi si incontrano nascono parole e promesse mai dette che valgono per tutta la vita.

Ti amo.