Magazine Diario personale

Di nuovo in pista

Da At

Non era nelle mie intenzioni abbandonare questo blog a se stesso durante l’inverno ma è successo e mi scuso con quei pochi affezionati che attendevano notizie dalla Riviera anche fuori stagione. Non che abbia avuto di meglio da fare, dopotutto cosa c’è di meglio che lamentarsi e commiserarsi per le angherie a cui il lavoro ci sottopone ogni giorno? Comunque sia, eccomi di nuovo qui, ufficialmente arruolato il Primo Maggio, festa del lavoro (non si sa per quanto ancora, ormai il dibattito è spostato su quanto sia lecito, dal punto di vista morale più che da quello legale, lavorare anche in questo giorno. Negozi aperti o chiusi? Capisco chi vuole aprire per contrastare le difficoltà della crisi economica, capisco meno chi si sente costretto ad andare per negozi e centri commerciali solo perché non sa come passare il tempo libero).

I primi turisti sono sbarcati, non da oggi naturalmente. La prima ondata è stata quella di Pasqua. All’ improvviso vedi tutta questa gente che gira per le strade in uno stato tra la narcolessia e il rimbambimento. In auto passeggiano ai 30 all’ora, formando subito delle code. Tra chi cerca di orientarsi e chi invece crede che, solo perché non si trova a casa propria (dove vigono leggi molto più severe, sembra) si sente giustificato a prendersela comoda e a fregarsene di tutto e tutti, e tra i pedoni che attraversano la strada come se circolassero solo carretti trainati da vecchi somari, fermandosi addirittura in mezzo alla carreggiata per richiamare i bambini rimasti 50 metri indietro, sembra quasi di essere stati invasi da una bizzarra specie extra-terrestre. Però li capisco: a tutti piace credere di non essere tenuti a curarsi delle solite preoccupazioni quotidiane, comprese quella di non essere investiti sulle strisce pedonali o tamponati nei pressi dell’ennesima rotatoria.

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Le vacanze degli altri

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