Fintanto che qualcosa non viene meno non ci rendiamo conto di quanto questa possa essere preziosa. Ci saranno ticket da pagare, file da rispettare, burocrazia da espletare, problemi di malasanità da evitare ma comunque c’è ed è un diritto di tutti, indipendentemente da età, sesso, credo religioso, ceto sociale, reddito… insomma l’Assistenza Sanitaria Pubblica è un diritto acquisito che diamo per scontato dimenticandoci che è stata una una conquista immensa della nostra nazione che non tutti gli altri paesi del mondo possono vantare! Altro che monumenti e case di moda: l’Italia offre ai suoi cittadini (e non solo) il diritto alla salute. Lo so che state storcendo il naso e state per obiettare centomila se e ma… in realtà però in Italia c’è e non è affatto male. Anche in Thailandia esiste ma vi sfido a poterla anche minimamente paragonare con quanto offerto nella peggiore struttura del nostro paese.
Non a caso, molto spesso, parlando di cose indispensabili venendo in vacanza in Thailandia, ho sottolineato che l’Assicurazione Sanitaria occupa indubbiamente il primo posto della lista. Non essendoci accordi internazionali fra Thailandia e Italia, qualsiasi inconveniente sanitario che richieda un intervento medico dobbiate avere qui vi ritroverete a doverlo pagare di tasca vostra, anche se vi rivolgete ad un ospedale pubblico. Se poi ricorrerete ai servizi di una struttura privata che vanti l’appellativo di “Internazionale” vi lascio immaginare i costi.
Ospedale pubblico in Thailandia, uno dei migliori che abbia vistoNon la voglio fare lunga e neppure farne un vanto: condivido una gioia.
Confesso che una delle paure più grandi che ho è quella del cancro. Non di scoprire d’averlo ma di venire a sapere che qualcuno che amo ce l’abbia. Quando Noom ci - uso il plurale perché in questa cosa non potevo essere da solo come già vi ho raccontato qui omettendo alcuni particolari per scaramanzia - ha fatto un riassunto della storia di Art, è stato impossibile non sentirsi in dovere di fare qualcosa. 5 anni fa, quando aveva solo 9 anni, ad Art venne diagnosticato un linfoma di Hodgkin a livello addominale. All’epoca venne portato in un ospedale pubblico a qualche centinaio di chilometri da casa sua. Qui venne sottoposto a chemioterapia e radioterapia. Immaginatevi, se potete, un bimbo di 9 anni che subisca tutto questo. E’ già di per sé traumatico. Aggiungete al tutto il fatto che per gran parte del tempo il suo è stato un ricovero in solitaria visto che la famiglia non poteva permettersi di assisterlo continuamente. La natura fortunatamente non troppo aggressiva di questo linfoma, la giovane età di Art e la tempestività di diagnosi hanno giocato a favore della buona riuscita dei trattamenti. Al ritorno a casa, dopo diversi mesi di ricovero, la raccomandazione di fare regolari accertamenti annuali. Dal 2008 al suo arrivo a Bangkok 2 mesi fa questi non sono mai stati effettuati: tempi d’attesa lunghissimi, distanze quasi impercorribili aggiunte ad una buona dose di ignoranza (nel senso di ignorare, non sapere) hanno fatto optare per lasciar perdere. E così ecco che, con la scusa di venire a passare a Bangkok le vacanze estive scolastiche, Art si è ritrovato in questa metropoli a vivere un’esperienza credo indimenticabile, fatta di scoperte e avventure nuove ogni giorno.
Indimenticabile per me sarà invece lo sguardo di terrore nei suoi occhi quando gli abbiamo detto che era stato fissato un appuntamento per il giorno dopo al Saint Louis Hospital per fare i controlli che avrebbe dovuto fare già 4 anni fa.
Sicuramente nella sua testa il pensiero è stato “Ca@#o: a questo giro m’hanno fregato! Altro che vacanza…”. Si è sentito tradito e forse, si sarà anche chiesto che diritto avessimo di sottoporlo a tante torture. Difficile per lui prendere sonno quella notte e ogni notte che ha preceduto una visita o una TAC o un qualsiasi altro tipo di appuntamento. Difficile per noi sostenere il suo sguardo all’ingresso della sala per il CT scan o stargli accanto quando i suoi silenzi lasciavano trasparire rancore.
Alla fine la buona notizia: al momento gli accertamenti effettuati hanno tutti confermato che non ci sono segni di forma attiva del Linfoma di Hodgkin! Una battaglia vinta che non deve far abbassare la guardia. Una battaglia vinta che a noi ha comunque regalato una gioia immensa. Sento la necessità di ringraziare tutti gli amici che ci hanno dato un appoggio morale con messaggi sempre ottimistici.
Art e Aom a Bangkok
Oggi Art è già a Sakon Nakhon da qualche giorno, in attesa di ricominciare la scuola. Lo chiamo la sera per essere certo che stia facendo la terapia prescritta per l’anemia evidenziata dalle analisi. Lo so che nonostante il tradimento sente un po’ di nostalgia e che il suo “See you tomorrow” non è solo un errore d’inglese. Ebbene sì, Art, ci vediamo presto…
Una parte della salute sta nel voler essere curati.
L. A. Seneca
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